«Di Bella deve rispettati» di Daniela Daniele

«Di Bella deve rispettati» Il ministro Bindi convoca le aziende per un chiarimento sui prezzi della somatostatina «Di Bella deve rispettati» Farmindustria replica alle accuse ROMA. Il ministro della Sanità vuole giocare «a carte scoperte». E, alla vigilia della sperimentazione del metodo Di Bella, convoca le ditte che producono i farmaci a base di somatostatina. Un'iniziativa di cui non è difficile cogliere il messaggio: dopo le molte polemiche sul costo della cura, bisogna chiarire, una volta per tutte, se i prezzi della somatostatina siano leciti o siano stati gonfiati. Il ministero ha, comunque, fatto sapere che l'incontro, deciso per martedì 3 febbraio, ha lo scopo di «concordare la collaborazione e il contributo delle aziende alla sperimentazione». Alle accuse di boicottaggio alla sua terapia lanciate da Di Bella dal Parlamento europeo, contro le lobbies della chemioterapia, Farmindustria risponde: «Sono accuse ingiuste e ingiustificate. Noi non pretendiamo dal professor Di Bella gratitudine, anche se crediamo che tutti i farmaci usati nella sua professione sono stati, probabilmente da noi prodotti, ma rispetto per uno sforzo scientifico senza pari sì, analogamente al rispetto che noi abbiamo per il suo lavoro, indipendentemente dai risultati della sperimentazione». Alle battute finali, intanto, la fase preparatoria della sperimentazione. Dopo l'approvazione della Commissione unica del farmaco, oggi la Commissione oncologica nazionale completerà la messa a punto degli studi e domani la decisione finale spetterà al Comitato etico. Poi si darà il via ai 10 protocolli: nove saranno applicati ad altrettanti tumori e riguarderanno la ricerca vera e propria su circa 600 malati; un altro protocollo di studio sarà invece sperimentato sui malati con vari tumori che non hanno avuto esiti positivi con altre terapie e che sono in stadio avanzato di malattia. Quest'ultimo «arruolerà» circa 2000 persone. Ed ecco i tipi di tumore scelti per sperimentare la cura del medico modenese: i linfomi non Hodgkin; le leucemie linfatiche croniche; il tumore della mammella; i tumori del polmone (non microcitoma); quelli del collo e dell'esofago; i tumori del colon e del retto; quelli del pancreas; i tumori del cervello (glioblastomi). Tutto è quasi pronto, ormai, per l'avvio della sperimentazione e, secondo fonti autorevoli della sanità, molti degli oncologi che fino a ieri tenevano le distanze dal metodo Di Bella, oggi chiedono di poter partecipare alla ricerca. Il ministro Bindi ha anche scelto gli esperti internazionali che affiancheranno i colleghi italiani. Del nuovo comitato, coordinato dal professor Giuseppe Benagiano, direttore dell'Istituto Superiore di Sanità, fanno parte sette oncologi: Paul Calabresi, consigliere per le politiche di prevenzione e cura dei tumori del presidente Bill Clinton, presidente della New England Cancer Society (Rhode Island Hospital, Stati Uniti); Franco Cavalli, direttore della Divisione di oncologia dell'ospedale San Giovanni di Bellinzona (Svizzera); Paul Kleihues, direttore dell'Iarc, International Agency for research on cancer, dell'Organizzazione mondiale della sanità (Lione); J. Gordon Me Vie, direttore della Cancer research campaign (Londra); Herbert M. Pinedo, direttore del New drag development office (Amsterdam); Karol Sokora, direttore del Programme on cancer control, dell'Oms, (Lione); Thomas Tursz, direttore dell'Istituto Gustave Roussy (Villejuif). Dopo le dichiarazioni di Di Bella sulla validità della terapia anche per il morbo di Alzheimer e la sclerosi multipla, è più che raddoppiato l'esercito di malati in cerca di risposte. Ma dai ricercatori viene un invito alla cautela: «Al momento non ci sono prove», avvertono. Daniela Daniele Scelti gli esperti stranieri C'è anche un consigliere del Presidente Clinton I ricercatori: cautela nel parlare di sclerosi multipla e Alzheimer A destra il professor Luigi Di Bella

Luoghi citati: Amsterdam, Lione, Londra, Rhode Island, Roma, Stati Uniti, Svizzera