«L'insegnante ci toccava»

«L'insegnante ci toccava» Imperia: già nel '95 era finito al centro di un caso in un'altra scuola «L'insegnante ci toccava» Confessione di 3 allievi, maestro in cella IMPERIA. Maestro e pedofilo. A subire le turpi attenzioni di E. G., 45 aiuù, l'insegnante di Imperia, accusato di aver violentato o molestato sessualmente tre minoreimi, sarebbero stati due dei suoi alunni, che all'epoca dei fatti (tra il '92 e il '93) avevano rispettivamente 9 e 10 anni, e un sedicenne, il ragazzo che, stanco di subire, all'inizio dell'anno lo ha denunciato, portando così alla luce la squallida storia. L'uomo, in carcere, nega disperatamente. Ma la custodia cautelare è stata disposta, oltre che per il pericolo di inquinamento delle prove (sembra che il maestro avesse minacciato i ragazzi perché non parlassero), anche per interrompere il ripetersi delle violenze sui minori. E. G., che ha insegnato a VentimigMa, Sanremo e nello stesso capoluogo (dove, nel '95 era finito nel mirino di alcuni genitori per ■xpalpeggiamenti» a piccoli di 710 anni), era da tre anni impiegato in un ufficio del Provveditorato agli Studi di Imperia. Il perché lo spiega il professore Giovanni ZagareUa, l'attuale provveditore: «Appena entrato in servizio, ho trovato sulla mia scrivania una richiesta dell'Unità sanitaria locale. Il docente era stato esonerato dall'insegnamento dopo una visita medica collegiale e l'interessato aveva presentato domanda per essere assegnato a qualche ufficio. Ho esaminato la pratica, l'ho trasmessa a Roma e il ministero, con un suo decreto, ha cmindi avallato il cambio di mansione». Anche questo episodio, secondo gli inquirenti, che sulla vicenda mantengono il più rigoroso riserbo, conferma i sospetti sull'anomalo comportamento del maestro. Secondo i delicati accertamenti, compiuti dalla procura e dalla Mobile di Imperia, la torbida vicenda dura almeno dal '92. E' allora che, sul bimbo più piccolo, l'uomo avrebbe compiuto atti di libidine, «abusando della sua posizione di insegnante per farlo sedere sulle sue ginocchia e accarezzarlo». Ma l'altro alunno, che oggi ha 13 anni, nel maggio del '93 sarebbe stato violentato dal maestro in casa, dove aveva trascorso la notte con il consenso della madre ignara. E' stato questo, probabilmente, il fatto all'origine del successivo intervento dell'Usi e del trasferimento agli uffici: il piccolo racconta subito la violenza subita alla madre, che informa la direttrice della scuola e scrive una lettera riservata al provveditore agli studi di quell'epoca. Nessun provvedimento drastico, forse per evitare scandali (e traumi alla vittima), ma una discreta rimozione dalle aule, dove fiorivano le tentazioni. Qualche mese fa, nasce un'altra storia, quella che porterà l'uomo in carcere: il docente avrebbe abusato di un sedicenne, approfittando delle sue condizione di inferiorità psicologica e delle sue disagiate condizioni economiche e familiari. Secondo l'accusa, gli fa regali e gli mette a disposizione il suo motorino: minaccia però di denunciarlo per alcuni piccoh' illeciti compiuti dal giovane in passato. E il ragazzo, all'inizio del '98, si stanca: va dalla polizia e racconta tutto. Scattano le indagini e per il maestro pedofilo è la fine. Si cercano riscontri, si scava nella sua vita, si ascoltano amici e colleghi. Due sere fa, l'arresto. Come scrive il Gip, il fatto che l'uomo sia «irresistibilmente attratto da giovani di sesso maschile» è dimostrato inoltre dalla relazione che attualmente intrattiene con un altro minore ultrasedicenne, «ancorché consenziente». Stefano Delfino

Persone citate: Stefano Delfino

Luoghi citati: Imperia, Roma, Sanremo