Sesso, bugie e matrimonio di Lietta Tornabuoni

Sesso, bugie e matrimonio PERSONE Sesso, bugie e matrimonio L di là delle .sue montagne di ridicolo e di ribalderia, il caso Clinton propone alcuni interrogativi ingenui interessanti. Sarà proprio vero che gli americani possono perdonare al loro presidente tutto tranne la menzogna, che da parte del presidente non sopportano bugie? Nel caso, starebbero freschi: Clinton, come i suoi predecessori e come ogni uomo politico al mondo, ha già mentito infinite volte, in innumerevoli circostanze. Vorrà dire che la bugia insopportabile non è quella politico-elettorale, ammessa anzi con naturalezza, ma quella sulla vita privata o su azioni di particolare slealtà (come usare i Servizi per spiare negli uffici del partito rivale, alla Nixon)? Oppure la bugia intollerabile è soltanto quella formulata con perentoria chiarezza in una qualche sede ufficiale e poi smentita dai fatti? In questo caso, l'esigenza morale della sincerità presidenziale risulterebbe tanto limitata, angusta, condizionata, da avere poca rilevanza. Altro interrogativo ingenuo: sarà davvero così ammirevole la moglie che in ogni caso si mostra solidale con il marito, che lo sostiene in ogni circostanza qualsiasi cosa abbia fatto, che si schiera sempre al suo fianco con adamantina fermezza? Lasciamo perdere Hillary Clinton, impegnata comunque a difendere insieme con il marito anche la propria condizione e i propri poteri: ma in generale? Un comportamento simile esprime amore e solidarietà oppure sudditanza e complicità? Rivela affetto e generosità, oppure abiura alla personalità, un'idea antisociale della famiglia? La dedizione è sempre una virtù? E tanti applausi per la donna che (come le mogli dei mafiosi) sta sem■ pre e comunque pubbli] camente dalla parte del marito, pronta a fare il peggio pur di aiutarlo o di salvarlo, sono un segno d'ammirazione oppure sono il segno d'un compiacimento nel veder confermata la subalternità femminile? Naturalmente la solidarietà privata nei legami coniugali è una cosa, il pronunciamento pubblico è un'altra cosa. Naturalmente, soltanto Stalin o Beria potevano pretendere che una moglie denunciasse pubblicamente il marito: ma tra la denuncia e l'appoggio acritico esisteranno magari atteggiamenti intermedi. Se le mogli dei maggiori colpevoli di Tangentopoli, anziché vivere riccamente senza chiedersi da dove arrivassero i soldi o condividere le imprese truffaldine dei mariti, avessero esercitato le pressioni della critica, della correttezza e della prudenza, non sarebbero state più utili a loro, a se stesse e anche al Paese? Ultimo interrogativo ingenuo: sarà simpatico un uomo potente che eventualmente abbia con le donne che lo ammirano o che nel lavoro dipendono da lui rapporti minimi e frettolosi dietro le porte, nelle automobili o negli uffici spopolati? Sarà un seduttore, un Dongiovanni, un Casanova, uno dotato d'una sensualità prepotente e d'un desiderio inesausto, oppure sarà uno che considera le donne come un panino, una Coca-Cola, una sigaretta, il mezzo per soddisfare un bisogno o una voglia momentanei, e che approfitta della propria posizione per procurarsele? Lietta Tornabuoni ani |

Persone citate: Beria, Casanova, Clinton, Hillary Clinton, Nixon, Stalin