Un po' di Libano con due fratelli e sedici tavoli di Edoardo Ballone

Un po' di Libano con due fratelli e sedici tavoli MANGIAR Nel cuore di Torino Un po' di Libano con due fratelli e sedici tavoli Rachid e Hachem Zayat. Il primo, ingegnere, cura i clienti dei sedici tavoli; il secondo, universitario, sta ai fornelli. Sono quattro anni che i due simpatici fratelli libanesi (di Tiro) conducono El Mir, ancora al momento unico ristorante che a Torino propone specialità del Paese dei Cedri. Nel menù trionfano falafel (crocchette di legumi), shawarma (spiedoni «verticali» con carne di agnello o di vitello, tipo ghiros greco) e tabule che è l'immancabile piatto delle feste in Libano (insalata cruda di grano, prezzemolo e pomodoro). E da qualche tempo (dal lunedi al giovedì) c'è pure il cuscus. El Mir ha abbandonato l'austero arredamento che lo ha caratterizzato nei primi anni di vita facendolo sembrare più un austero localino nordeuropeo piuttosto che a un gioioso posto orientale. E oggi s'è arricchito di arredi alle pareti e di oggetti sui mobili. Più atmosfera, insomma. E pure più ricca la carta dei vini dove dominano i rossi e i bianchi della Bekaa. Die¬ tro la cassa campeggia una scritta in arabo: «Guardati dal male che ti può fare chi ti ha fatto del bene». Niente paura: sinora, per fortuna, i due Zayat fanno solo del bene. Con il cibo. Piazza Corpus Domini 17 Cuscus e shawarma Monopiatto a 24 mila lire Menù (isso: 40 mila s.v. Chiuso domenica Tel. 011/562.44.96 ci cura di Edoardo Ballone

Persone citate: El Mir

Luoghi citati: Libano, Torino