Il pds: no ai ricatti di Rifondazione di M. Tr.

Il pds: no ai ricatti di Rifondazione E il sindaco Castellani si dice sorpreso dall'ultimatum per piazza Valdo Fusi Il pds: no ai ricatti di Rifondazione In Comune è ancora scontro sulle periferie II sindaco Valentino Castellani si dice «sorpreso» dell'ultimatum di Rifondazione comunista che ha bloccato la realizzazione del parcheggio sotteraneo di piazzale Valdo Fusi, «perché ancora una volta si privilegia il centro e si trascura la periferìa». Poi spiega: «La giunta sta lavorando per risolvere i problemi di struttura dell'assessore Artesio. Dunque, nessun problema politico ma un normale confronto tra le forze della coalizione». Ma se Castellani minimizza lo scontro politico, lo stesso non fa il pds che, anzi, rilancia: «E' indispensabile un confronto tra le forze politiche della maggioranza e il sindaco che ponga le basi per il rilancio dell'attività dell'amministrazione». E il primo appuntamento è fissato già per domani nella sede di Alleanza per Torino, una riunione dei capigruppo della coalizione, per altro convocata da tempo, ma che non potrà non affrontare il «caso Fusi». Già, perché i toni del confronto sono diventati molto accesi. Il primo a sparare contro Rifondazione è il pds. «La riqualificazione delle periferie - si legge in mi comunicato congiunto del gruppo consiliare e della segreteria del partito - è un fondamentale impegno programmatico assunto da tutta la coalizione. Proprio per questo, non è accettabile l'uso strumentale di problemi di questa portata per attuare ritorsioni, ultimatum ed iniziative che possono paralizzare l'attività arnministrativa». Se il pds usa toni da contro-ultimatum, Michele Paolino, capogruppo di Alleanza per Torino, è più morbido, sottolinea la necessità di «far politica senza ricatti» e del fatto che la «maggioranza non può essere condizionata da strategie "decise a tavolino" da qualsivoglia segreteria politica». Conclude: «Le periferie hanno bisogno di tutto meno che di essere utilizzate come strumento di scontro politico-partitico». Silvio Viale, invece, capogruppo dei verdi, difende il progetto Fusi e avvisa: «Mi sembra che Rifondazione sia vittima di una sindrome Grugliasco. Non sempre alla forza numerica corrisponde la forza della ragione». Ma la posizione di Viale è isolata all'interno del suo partito. Il portavoce cittadino, Roberto Tricarico, e anche l'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti, sostengono la necessità di valorizzare le periferie e di «evitare la concentrazione in centro di progetti non sempre collegati fra loro». Giovanni Porcellana, capogruppo del ppi, poi si dice sorpreso di queste reazioni: «L'ultimatum di Rifondazione non è certo arrivato inaspettato. Sul progetto Fusi, anche il ppi ha espresso perplessità sia sulla pedonalizzazione sia sulla necessità dei lavori: infatti, insieme a quelli decisi per piazza Castello, la spesa globale per il centro così è salita a 50 miliardi. Su quella delibera ci saremmo astenuti ma senza attentare alla maggioranza». Mariangela Rosolen, capogrup¬ po di Rifondazione, respinge le accuse: «Ricatti? Gli impegni presi si rispettano. Se l'impegno sulle periferie non è una promessa elettorale ma una priorità, non si lascia a bagnomaria un assessore per sei mesi. Confronto? Nessun problema». Le opposizioni, intanto sparano a zero. Lega Nord, Raffaele Costa (udc) e Mauro Battuello (edu) sottolineano come si «assista all'ennesima prova di forza di Rifondazione, che blocca lavori urgenti in città». [m. tr.]

Luoghi citati: Grugliasco, Torino