«Non togliete i controlli sui Comuni» di Gianni Bisio

«Non togliete i controlli sui Comuni» Corte dei conti «Non togliete i controlli sui Comuni» Ben 10 delle 22 pagine della relazione del procuratore regionale della Corte dei conti, Mario Pischedda, per l'apertura dell'anno giudiziario '98 sono dedicate alle possibili variazioni che deriveranno dalla Bicamerale circa la verifica dell'efficienza e dell'economicità della pubblica amministrazione. E sono dieci pagine di analisi molto critica, se si parte dalla considerazione che, con l'abolizione di qualsiasi valutazione sull'efficacia dell'azione amniinistrativa, fa notare il procuratore Pischedda, «l'unico giudizio sarà quello del corpo elettorale, confermando o cambiando i propri rappresentanti che non hanno raggiunto gli obiettivi promessi». La maggiore responsabilità attribuita ai funzionari pubblici è, secondo il magistrato, di «importanza fondamentale» per il successo della riforma della pubblica amministrazione che va verso una gestione imprenditoriale, nella quale è impossibile, nella situazione attuale, cancellare la «responsabilità amministrativa». Secondo il procuratore Pischedda, in questo a fianco di tutti gli altri procuratori regionali in una petizione al Parlamento, non è possibile sopprimere il pubblico ministero contabile, che è oggi il titolare dell'azione, ed occorre la presenza di un «giudice specializzato che possieda una conoscenza approfondita della gestione della cosa pubblica». Gestione non assimilabile a quella privata, e non equiparabile alla responsabilità civile, per i diversi interessi in gioco da contemperare. Il procuratore regionale della Corte dei conti richiama la commissione bicamerale alla necessità di tener conto del fatto «che il dilagare dell'intervento dello Stato nel campo sociale ed in quello dell'economia ha manifestato la necessità di una maggior protezione della collettività nei confronti della pubblica amministrazione». Per quanto riguarda più specificamente l'attività svolta dalla procura regionale, viene rilevato nella relazione che la produttività del '97 (60 nuovi giudizi) è triplicata rispetto a quella dell'anno precedente ed ha comportato sequesti cautelari di immobili e denaro per circa un miliardo. In Piemonte calano, dopo il '95, gli illeciti commessi dagli amministratori, ma sono in aumento queUi determinati dalla scarsa collaborazione della struttura pubblica: dirigenti, quadri e dipendenti hanno determinato danni patrimoniali rilevanti per aver agito «con inescusabile imperizia». Da rilevare anche «casi di assenteismo causati da compiacenti certificazioni mediche». Dolenti note in materia pensionistica, pur a fronte di un forte impegno dei magistrati e del personale: 882 ricorsi discussi, metà di quelli ricevuti nel '97, ma la giacenza è salita dai 7750 ricorsi pendenti di fine '95 agli attuali 9952. Qualche rilievo anche per il consuntivo '93 dell'Università, valutato e deferito all'esame della sezione di controllo: ingente mole di residui, facilità di contabilizzazione, frequente ricorso alla trattativa privata in materia edilizia. Gianni Bisio

Persone citate: Mario Pischedda, Pischedda

Luoghi citati: Piemonte