Dopo Rex, ufficiali e gentildonne telefilm «politicamente corretto» di Alessandra Comazzi
Dopo Rex, ufficiali e gentildonne telefilm «politicamente corretto» TBVU'&IWU' Dopo Rex, ufficiali e gentildonne telefilm «politicamente corretto» ORFANI. Dell'uomo dell'anno, cioè del cane Rex. Preceduto da ascolti con i quali Ramno si leccherebbe i baffi, il buon lupo ha lasciato tutti i suoi amici, sempre più numerosi di settimana in settimana. Come se nel mezzo del bailamme televisivo, così esemplificativo di quello del paese reale, ci fosse bisogno di un'oasi di serenità e di altruismo. Senza contare che le storie di animali fanno tenerezza sempre e comunque (a meno che non siano «La cosa» di Cronenberg). Il difficile compito della sostituzione è stato affidato a un telefilm americano, «J.A.G. Ufficiali in divisa». Gli ufficiali in divisa del titolo sono avvocati della procura della Marina Militare americana, inviati a indagare su casi misteriosi avvenuti nel corpo dei marines. Tra il riecheggiare dei «signorsì, signore», evocativi di tanti film esportati dagli States, si fanno strada le rivendicazioni delle ufficiali e gentildonne. Donne che, a prezzo di inenarrabili sacrifici, compeI tono con gU uomini sul loro I stesso, più esaltante, terreno: la guerra. Ma non tutti i signori ufficiali uomini sono lieti che a pilotare un jet, a lavorare su una portaerei, ci siano le donne, per molti questo è uno smacco, un ostacolo psicologicamente insuperabile. £ su tale tema «politicamente corretto» che dilania la vita sociale americana comune, figuriamoci quella delle portaerei, si sviluppa il nuovo telefilm. Il procuratore militare, nell'assegnare l'inchiesta per la misteriosa sparizione di un'ufficialessa dispersa in mare dopo una vittoriosa missione in Bosnia, si preoccupa soltanto di trovare un ufficiale giovane, in modo da potergli agevolmente scaricare ogni responsabilità, e una donna, per essere al riparo dagli attacchi delle femministe. £ così la storia, tra misteri, invidie e lotte tra i sessi, ma meno tenerezza, si dipana alle 7 di sera, mostrando la via del telefilm, meno spettacolare e più casalinga ai «top gun» del video. Cinque milioni di telespettatori al debutto. A proposito di telespettatori: ancora una grande serata per Canale 5, una rete sempre più lanciata, sia nei programmi, sia nell'informazione dei telegiornali. Ormai sta diventando una consuetudine che, di poco o di molto, il Tg5 delle 20 superi il Tgl. Comunque l'altra sera, dopo un ennesimo «exploit» di «Striscia la notizia» (10 milioni 172 mila persone), ha fatto furore anche il film con Raoul Bova e Giancarlo Giannini «Palermo-Milano solo andata», oltre 9 milioni di persone, mentre «Due irresistibili brontoloni», con Jack Lemmon e Walter Matthau su Raiuno è stato seguito da 5 milioni 373 mila spettatori, più gradito evidentemente il realismo della mafia piuttosto che la triste comicità della decadenza di due grandi attori. Curiosità: su Rete 4 andava in onda «Titanic», che non era naturalmente il Titanic di DiCaprio, ma una di quelle pallide imitazioni che gli americani realizzano sulla scia di un prodotto di successo. Sarà che usano i cascami, gli avanzi della produzione principale? Non si butta via niente, nella grande casa di Hollywood, Alessandra Comazzi
Persone citate: Cronenberg, Giancarlo Giannini, Jack Lemmon, Raoul Bova, Walter Matthau
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