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L'industria dà l'ok a Draghi L'industria dà l'ok a Draghi «Ma va innalzata la soglia dell'Opa» ROMA. Innalzamento delle soglie fissate per l'Opa successiva, riduzione dei poteri di iniziativa delle minoranze, minor ricorso ai regolamenti: sono queste le proposte di modifica al testo unico sul governo societario (bozza Draghi), avanzate dal direttore generale della Confindustria, Innocenzo Cipolletta, davanti alla commissione finanze della Camera. Pur esprimendo un giudizio complessivamente positivo sul testo, Cipolletta ha chiesto la revisione di alcuni punti ad iniziare da quelli connessi alla «larga delega alle istituzioni». Una «scelta positiva» in quanto atto di delegificazione, ma che può tradursi «in un eccesso di regolamentazione». E' inoltre necessario che «nelle nostre istituzioni di controllo» siano «adeguatamente rappresentati i punti di vista delle imprese». Altro punto debole «l'eccessivo ampliamento dei limiti volti a favorire talune iniziative da parte delle minoranze nelle convocazioni di as¬ semblea o nella proposizione delle azioni di responsabilità». Per quanto riguarda in particolare l'opa, secondo Cipolletta, «la fissazione di una soglia fissa pari al 30% appare inadeguata alla realtà italiana in cui sono molto limitati i casi di controllo di società quotate conseguibile con partecipazioni inferiori al 30%». Le tre principali organizzazioni sindacali dei lavoratori sono invece contrarie ad un innalzamento del tetto per l'Opa. Sono di questa opinione Raffaele Morese, segretario generale aggiunto della Cisl, Walter Cerfeda segretario confederale della Cigl e Paolo Pirani, segretario confederale della Uil. Meno compatte le tre organizzazioni sul problema della rappresentatività degli azionisti dipendenti. La Cgil dissente da Cisl e Uil che concordano sull'esigenza che le associazioni degli azionisti-dipendenti siano rappresentate in consiglio d'amministrazione quando raccolgano più dell' 1 % del capitale sociale.