Spot dell'Aldilà Vince l'inferno di R. R.
Spot dell'Aldilà Vince l'inferno Il giurì assolve il caffè di Arbore Spot dell'Aldilà Vince l'inferno ROMA. Il caffè dell'Aldilà si potrà bere tanto in Paradiso quanto all'Inferno. Lo ha deciso, nell'ultima guerra tra spot tv, dopo una seduta piuttosto agitata, il Giurì per l'autoregolamentazione della pubblicità. All'incontro era presente Renzo Arbore. Ora dovrà rassegnarsi la Lavazza, e accettare di rimanere il caffè simbolo dei buoni, con i celestiali Solenghi e Garrone a sorseggiare le loro tazzine tra nuvolette e luce divina, mentre Segafredo, tra diavoletti e diavolesse, continuerà a essere offerto ai dannati dal non meno diabolico Arbore, in uno sfondo a luci rosse. Il Cielo non ha copyright e non si può, come aveva fatto Lavazza, pretenderne l'esclusiva. L'Inferno, dunque, l'ha spuntata contro il Paradiso. Ma c'è da chiedersi quale splendido creativo abbia architettato una diatriba che, caso mai nessuno se ne fosse accorto, ha fatto pubblicità gratuita a entrambi i marchi. Con buona pace di angeli e diavoli. [r. r.]
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