Aborto, il Papa convince i vescovi tedeschi

Aborto, il Papa convince i vescovi tedeschi GERMANIA Wojtyla: il certificato richiesto dalla legge di Bonn coinvolge la Chiesa in un ciimine Aborto, il Papa convince i vescovi tedeschi I consultori cattolici negheranno il via libera all'intervento BONN NOSTRO SERVIZIO Dopo i cubani, il Papa ha piegato anche gli inquieti e indipendenti vescovi tedeschi scaraventandoli - con una sola lettera - in una zona grigia creata dalla legislazione di Bonn sull'aborto. Assediati da un'attenzione pubblica che ha fatto passare in secondo piano il viaggio papale a Cuba, i vescovi tedeschi hanno annunciato ieri la decisione che i consultori cattolici in Germania - pur continuando ad operare non rilasceranno più i certificati che consentono di abortire nelle prime tre settimane dal concepimento senza incorrere in sanzioni penali. La svolta, che pur sembra solo burocratica ma che ha notevoli ripercussioni pratiche e politiche, è stata compiuta accogliendo una lettera in cui il Pontefice chiede di non far rilasciare più i certificati ma di «stare al fianco» delle donne «in cer- ca di aiuto» di fronte al «dilemma» se interrompere o no la gravidanza. Il certificato richiesto dalla legge tedesca «coinvolge la Chiesa nell'uccisione di bambini innocenti», ha affermato il Papa, e anche se comprovano un'avvenuta consulenza antiabortista creano «un'ambiguità che offusca la chiarezza e il significato univoco della testimonianza della Chiesa e dei suoi centri di consulenza». Nell'inchinarsi al vescovo di Roma, dopo un giorno e mezzo di consultazioni svoltesi a porte rigorosamente chiuse in un monastero nei pressi di Wùrzburg, in Baviera, i massimi rappresentanti della Chiesa cattolica in Germania si sono però posti in una posizione oltremodo difficile, quasi di fronte ad una «quadratura del cerchio». Se i 264 consultori cattolici, sugli oltre 1600 esistenti, non emetteranno più i certificati, rischiano di non ricevere più le sovvenzioni re gionali (alcuni Lànder l'hanno preannunciato già oggi) e soprattutto risulterebbero «inutili» per le donne che, pur indecise, scegliessero poi di rinunciare al loro bambinio. In regioni ad alta densità cattolica come Baviera e Baden-Wùrttemberg di consultori utili per abortire legalmente ne rimarrebbero molto pochi. Per risolvere la contraddizione, il capo della conferenza episcopale tedesca, il vescovo di Magonza Karl Lehmann, ha detto oggi che la Chiesa punta a modificare la legge sull'aborto varata a fatica nel 1995. I partiti politici, sia di maggioranza che di opposizione, hanno però subito risposto picche: dopo essersi spaccati al loro interno per trovare un doloroso compromesso legislativo fra la normativa molto liberale della ex Ddr e quella più restrittiva della ex Germania Ovest, ora non vogliono rimettere mano a questa spinosa questione proprio nell'anno della campagna elettorale per le politiche di settembre. Lo stesso Helmut Kohl, cancelliere di un Paese già diviso in due fra cattolici e protestanti e che nel 1996 ha registrato 130 mila aborti, non si è schierato e, forse un po' pilatescamente, si è augurato un non meglio precisato «ripensamento» del funzionamento dei consultori. Il capo dei liberali (Fdb), Wolfgang Gerhardt, meno legato all'elettorato cattolico, ha commentato: «La parola papale può essere teologicamente spiegabile, ma è lontana da qualsiasi realtà concreta». «Se non troveremo una soluzione, dovremo riparlare con Roma», ha detto Lehmann lasciando la porta aperta ad un possibile conflitto con il Vaticano nato ancora una volta nella terra di Lutero dimostratasi inquieta soprattutto a proposito di morale sessuale e del ruolo dei laici nella Chiesa. A soffiare sul malcontento è poi la sponda protestante dell'ecumene tedesco, la Chiesa evangelica che ha subito giudicato il passo papale «centralista» e frutto di una «riflessione limitata». Rodolfo Calò Per reazione i Lànder annunciano il blocco dei finanziamenti Un compromesso tra il Papa e i vescovi tedeschi nella spinosa questione dei consultori sull'aborto

Persone citate: Helmut Kohl, Karl Lehmann, Lehmann, Lutero, Rodolfo Calò, Wolfgang Gerhardt