Berlinguer: stronchiamo le occupazioni

Berlinguer: stronchiamo le occupazioni Il ministro: adulti troppo permissivi, i giorni di lezione perduti dovranno essere recuperati Berlinguer: stronchiamo le occupazioni «Occorrono sanzioni da parte della magistratura» ROMA DALLA REDAZIONE Basta con le occupazioni: è il fermo monito di Luigi Berlinguer. Il ministro della Pubblica Istruzione, sulle colonne di Micromega, lancia il suo ultimatum agli studenti, lasciando chiaramente intendere che dal prossimo anno non saranno più consentite manifestazioni di questo genere nelle scuole. Le repliche delle organizzazioni giovanili, di destra e di sinistra, sono tutte molto critiche nei confronti di questa sortita, anche perché Berhnguer non si limita a fare questa enunciazione, ma stila un vero e proprio decalogo delle sanzioni a cui verranno incontro gli studenti che gU disubbidiranno. «Le occupazioni - osserva il ministro - sono un fatto illegittimo e una forma di lotta non ammissibile, perché lede fondamentali diritti individuali e infrange la legalità. Per queste ragioni non sono andato e non andrò in alcun istituto occupa¬ to, a differenza di quanto possa essere stato fatto in passato». Insomma il messaggio è chiaro: non vi sarà più la tolleranza di una volta nei confronti di questi comportamenti. Secondo Berlinguer l'atteggiamento permissivo è sbagliato, è un «modo paternalistico e solo apparentemente aperto con cui gli adulti amano sottrarsi alle loro responsabilità». Il ministro scende in campo invocando sanzioni anche da parte della magistratura nei confronti degli studenti che occupano le scuole. «Non può essere più tollerato», avverte, il fatto che venga impedito, durante queste manifestazioni, l'accesso agli altri ragazzi, 0 ai professori e ai presidi. Gli edifici scolastici, sottolinea Luigi Berlinguer, non possono essere messi «sotto sequestro da parte di un gruppo di studenti». Il ministro della Pubblica Istruzione è inflessibile anche per quanto riguarda gli eventuali danneggiamenti che seguono alle occupazioni. E' un comportamento, osserva, «verso cui nessuna indulgenza può essere tollerata». E ancora: «Qui non vale nessuna attenuante, neppure la giovane età degli studenti. Oltre alla riparazione del danno è necessaria una sanzione». Pur evitando «procedure sommarie», 1 «responsabili devono essere cercati, e*vse individuati, devono essere puniti». E' un Berlinguer durissimo, quello che scrive su Micromega, il quale, però, ammette che «l'ingresso della polizia nella scuola è e deve restare un fatto del tutto eccezionale». Il ministro critica in particolar modo quelle occupazioni che vengono decise da «una minoranza». Si tratta, a suo avviso, di un fatto «inammissibile». Berlinguer avverte anche che gli eventuali giorni di occupazione non potranno andare perduti e che in un modo o nell'altro andranno recuperati. L'unica mano tesa agli studenti, da parte del ministro della Pubblica Istruzione, riguarda l'ipotesi di introdurre la settimana corta, oppure un breve periodo di autogestione agli inizi di novembre. A questo proposito Berlinguer scrive che così facendo si potrebbe fornire anche una risposta «ad alcuni aspetti negativi di tipo organizzativo che forse contribuiscono al diffondersi delle occupazioni scolastiche». Settimana corta o autogestita, dunque? Il ininistro precisa che queste non sono «indicazioni istituzionali», ma semplicemente dei suggerimenti per migliorare l'organizzazione del lavoro scolastico. li ministro Luigi Berlinguer

Persone citate: Berlinguer, Luigi Berlinguer

Luoghi citati: Roma