Rai, scontro sui nomi per il nuovo cda di Maria Grazia Bruzzone
Rai, scontro sui nomi per il nuovo cda Lasciano anche le ultime due consigliere. Sospeso per ora il borsino per la presidenza Rai, scontro sui nomi per il nuovo cda Le scelte forse oggi o domani ROMA. Fiorenza Mursia e Federica Olivares si sono dùnesse dal cda Rai. Una decisione ormai scontata, dopo i colloqui avuti già l'altro ieri coi presidenti delle Camere, che le due signore hanno visto poi ieri. Un passo formalmente non irrilevante. Mursia e Olivares, che non avevano voluto seguire i consiglieri targati Ulivo nell'abbandono del consiglio, ci tenevano infatti molto a rimettere il loro mandato ai presidenti delle Camere che le avevano nominate. Per espone loro il lavoro svolto nei mesi scorsi ma, soprattutto, per sottolineare la propria autonomia da pressioni politiche. Significativo, in questo senso, il secco comunicato diffuso da Olivares: «Rassegno le mie dimissioni con i tempi e i modi di un mutuo rispetto di ruolo fra istituzioni e cittadini, come da me richiesto - vi si legge infatti - dopo aver attentamente valutato la situazione prospettatami dai presidenti di Camera e Senato dai quali - e soli - ho ricevuto il mio mandato». A questo punto la strada è definitivamente libera verso il nuovo consiglio. Che in teoria avrebbe potuto essere fatto già oggi o domani. Così almeno sembrava ieri dalle voci consistenti che si raccoglievano nel Transatlantico. Prima che, in serata, arrivasse una frenata. Secondo la versione più accreditata, il «primo stadio» del mis- sile, cioè l'accoppiata presidente-direttore generale, pareva infatti già messo a punto: al posto che era di Siciliano andrebbe Giulio Anselmi, ex direttore del Messaggero e attuale direttore dell'Ansa, uomo di polso, laico, gradito a tutti per le sue qualità di intelligenza e di rigore. Sulla poltrona di Iseppi siederebbe invece Francesco Mengozzi, attuale vicedirettore della Rai, esperto di problemi finanziari, uomo Iri già indicato da Enrico Micheli, il braccio destro di Romano Prodi. Anselmi però avrebbe chiesto garanzie sulla composizione del consiglio, per non ritrovarsi in una situazione ingovernabile o semplicemente debole. E proprio la composizione del cda - il secondo stadio del missile secondo questa ricostruzione - sarebbe al vaglio dei presidenti. Alla maggioranza spetterebbero, oltre a presidente e direttore generale (che non fa parte del cda), altri due consiglieri e c'è il problema di come distribuirli. Violante incontrava ieri Fausto Bertinotti e Franco Marini (che ha però negato di aver parlato di Rai) e il presidente dell'Ansa Boris Biancheri, mentre il verde Luigi Manconi ha chiesto di vedere sia Violante sia Mancino. Tra i nomi nuovi che circolavano ci sono quelli di Beppe Del Colle, cattolico di sinistra, giornalista di Famiglia Cristiana, di Gianni Boncompagni, Sandro Curzi e Gianni Locatelli. Per quanto riguarda invece i due consiglieri che spetterebbero al Polo, si parla di Gianpaolo Sodano, l'ex direttore di Raidue, esperto di fiction e rapporti internazionali; dell'ex consigliere Rai Mauro Miccio, vicino a FI ma anche ad an, del filosofo Dario Antiseri e del sociologo Pio Marconi, dell'avvocato Giuseppe Ippolito il cui nome sarebbe stato fatto da Fini, e dell'industriale bolognese Gazzoni Frascara. Tutto questo scenario è stato tuttavia smentito dai presidenti delle Camere, che in una nota hanno recisamente negato di aver contattato alcuno e rimarcato il fatto che non spetta a loro indicare il presidente - che verrà scelto successivamente dal cda né, tanto meno, il direttore generale. Secondo alcune ricostruzioni, sulla gelata di ieri sera avrebbe influito qualche dubbio sorto in Vaticano. Di certo, all'attivismo di Luciano Violante ha fatto finora riscontro una linea di grande prudenza da parte di Nicola Mancino, descritto come particolarmente dispiaciuto dal flusso di candidature. Tanto più che fino a ieri i due presidenti non si erano ancora incontrati per discutere di candidati. E così in serata, accanto al nome di Anselmi, sempre in pole position, riprendevano quota i cattolici Corrado Passera, ex Olivetti ed ex amministratore delegato dell'Ambroveneto, e Fabiano Fabiani, ex presidente della Finmeccanica, un passato glorioso in Rai. Maria Grazia Bruzzone Luciano Violante e Nicola Mancino presidenti dei due rami del Parlamento
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