«Più di un miliardo alia moglie di Necci»

«Più di un miliardo alia moglie di Necci» Dal carcere il banchiere parla di versamenti fatti «in spirito di amicizia» «Più di un miliardo alia moglie di Necci» Patini: era un prestito, ma il marito non sapeva MILANO. Pierfrancesco Patini Battaglia avrebbe dato alla famiglia Necci più di un miliardo e 500 milioni di lire a partire dal '95. Della somma fanno parte i venti milioni passati mensilmente alla famiglia e che sono al centro delle indagini avviate a La Spezia e poi trasmesse a Perugia. Lo ha ammesso lo stesso banchiere italo-svizzero al gip milanese Grigo, che lo ha interrogato venerdì scorso nel carcere di Opera, dove Panini è rinchiuso nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto per la realizzazione dolio scalo ferroviario «Fiorenza» alle porte di Milano. Nell'interrogatorio, però, Patini ha escluso che i soldi siano stati dati direttamente a Necci ed ha sostenuto che l'ex amministratore delle Fs ne era addirittura all'oscuro perché il passaggio di denaro era un prestito fatto alla moglie di Necci, all'insaputa del marito. I soldi sarebbero stati utilizzati dalla donna per estinguere un mutuo contratto per acquistare un'abitazione e accenderne un altro ad un tasso di interesse inferiore. Pacini ha anche giustificato come prestiti i soldi passati al figlio di Necci (Giulio, 71.600 franchi svizzeri e 26.616 dollari su un conto della Barclays Bank di Parigi) precisando che anche in questo caso il denaro proveniva dai suoi conti personali. Il medesimo Pacini ha poi precisato di aver dato alla famiglia Necci 600 mihoni, «forse 500, oppure 700», e 800 per il mutuo. Versamenti fatti per «spirito d'amicizia» e dei quali non ha mai chiesto la restituzione: «forse perché - ha dichiarato - eravamo indagati entrambi». Il banchiere ha poi ripetuto un'altra circostanza, già emersa nelle indagini perugine: avrebbe dato cento milioni di lire al marito di Alessandra Mussolini, Mauro Floriani, per la campagna elettorale della moglie. I riferimenti a Necci saranno al centro dell'interrogatorio di oggi dell'ex amministratore delle Fs, previsto a Milano nel pomeriggio. Per l'accusa, i soldi (oltre 3 miliardi e 700 milioni) sarebbero il prezzo pagato per la corruzione a de, psi e amministraori delle Fs, tra cui Necci, per conto delle ditte appaltatriti. Per quanto riguarda Luigi Rendo - anche lui arrestato - interrogato ieri ha ammesso le tangenti, sostenendo di aver dovuto fare fronte alle richieste dei partiti (de e psi) e in particolare del segretario amministrativo del psi, Vincenzo Balzamo, deceduto, per fare pressione sugli amministratori delle Fs. [r.L] Lorenzo Necci ex amministratore delegato delle Ferrovie

Luoghi citati: La Spezia, Milano, Parigi, Perugia