Jet militare sulla scuola Tutti assolti di M. O.

Jet militare sulla scuola Tutti assolti Strage a Casalecchio Jet militare sulla scuola Tutti assolti BOLOGNA. Si conclude con l'assoluzione dei tre ufficiali dell'Aeronautica, imputati nel processo, la vicenda della sciagura di Casalecchio di Reno, dove persero la vita 12 studenti di 15 anni. E' stata confermata dalla Cassazione e diventa dunque definitiva, la sentenza di assoluzione nei confronti dei tre ufficiali accusati in primo grado per disastro aviatorio e omicidio colposo plurimo, e assolti in secondo grado. La quarta sezione penale, presieduta da Ferruccio Scorselli, ieri ha rigettato i ricorsi presentati dal procuratore generale di Bologna e dalle parti civili contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d'Appello di Bologna nei confronti del sottotenente Bruno Viviani, che pilotava il jet che si schiantò contro l'istituto tecnico, e dei suoi superiori dell'epoca: il comandante della base di Verona-Villafranca, colonnello Eugenio Brega, e il responsabile delle operazioni del 3° Stormo, colonnello Roberto Corsini. La sciagura risale al 6 dicembre '90: il jet militare, in seguito a un'avaria, precipitò dentro un'aula dell'Istituto Tecnico Salvemini di Casalecchio di Reno: persero la vita i 12 studenti e rimasero ferite 90 persone. Nel corso dell'udienza in Cassazione il pg Giovanni Galati aveva chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado per la sua «palese illogicità». Nella sua requisitoria aveva chiesto l'accoglimento dei ricorsi presentati dal pg di Bologna e dalle parti civili contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte di appello bolognese e l'annullamento con rinvio di tale sentenza. In primo grado vennero condannati Viviani, Brega (presente ieri all'udienza) e Corsini. Nel gennaio '97, però, la Corte di appello ribaltò la sentenza di condanna, non senza polemiche: la sentenza di secondo grado venne infatti pubblicata con notevole ritardo, le parti civili e il pg rischiarono di non fare in tempo a presentare il ricorso in Cassazione. Nella motivazione i giudici utilizzarono - secondo le parti civili - un tono irrisorio definendo quella di primo grado «una sentenza emotiva» frutto «delle pressioni della piazza». Diverso, invece, il parere del Pg della Cassazione che nella requisitoria ha definito «pregevole» la sentenza di primo grado «che si distingue per la completezza, mentre non altrettanto si può dire per quella di appello. Non posso non far riferimento con dispiacere - ha sottolineato Galati - all'ironia e all'animosità che caratterizzano la sentenza d'appello, secondo la quale il verdetto di primo grado è stato frutto esclusivo dell'emotività». Il pg della Cassazione, ribadendo l'illogicità delle motivazioni, aveva quindi chiesto l'accoglimento dei ricorsi. Ma la Corte ha disposto altrimenti. Ieri era presente all'udienza in Cassazione una delegazione di famigliari delle vittime e di amministratori dei comuni di Casalecchio di Reno e di Sasso Marconi: rappresentavano la parte civile, [m. o.]

Persone citate: Brega, Bruno Viviani, Casalecchio Jet, Corsini, Eugenio Brega, Galati, Giovanni Galati, Roberto Corsini, Viviani

Luoghi citati: Bologna, Casalecchio Di Reno, Sasso Marconi, Verona, Villafranca