La teocrazia strisciante di Israele di Aldo Baquis

La teocrazia strisciante di Israele Dalle dita nel naso ai pannolini al malocchio, nulla sfrigge ai decreti dei religiosi La teocrazia strisciante di Israele Così i rabbini stanno cambiando la vita quotidiana LA REPUBBLICA DEGLI ZELOTI TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO «I due zeloti apparsi sulla soglia del mio ambulatorio avevano un fare perentorio» racconta il dottor Y.S., pediatra per conto di una cassa mutua a Holon, un sobborgo di Tel Aviv. «Mi dissero che dovevano assolutamente controllare la mia "mezuzà"», ossia il cilindro di metallo apposto agli stipiti delle case degli ebrei che contiene una pergamena su cui è tracciata una preghiera. Nella fede popolare, se nel testo c'è un errore, chi frequenta quella casa va incontro a malattie o a sventure. Nel raccontare l'episodio gli occhi di Y.S. - un omaccione cresciuto nella Russia stalinista, profondamente refrattario a invasioni della propria privacy - lampeggiano. «Ho risposto loro che quella è la mezuzà, piaccia o no. Ho aggiunto che se mi avessero importunato oltre, l'indomani sullo stipite dell'ambulatorio avrebbero trovato appeso un crocefisso...». Il rione popolare in cui lavora, Kiryat Sharet, è stato a lungo sinonimo di laicismo e di tolleranza: vi convivono ebrei originari dell'America Latina, della Russia, dell'Etiopia. Adesso però nell'aria c'è tensione: molti abitanti hanno assunto uno stile di vita timorato, hanno allargato illegalmente una sinagoga, hanno ingaggiato schermaglie di condominio esigendo l'installazione di costosi «ascensori del sabato» che - in rispetto della giornata del riposo - vanno su e giù tutto il week-end, fermandosi ad ogni piano. Suo malgrado, Y.S. si trova adesso in trincea, impegnato a respingere la graduale espansione in Israele di una «Repubblica dei Rabbini» che non ha confini geografici ma che è piut- tosto uno stato mentale. Due settimane fa, 600 studenti (tutti laici) del Quarto Liceo di Ashdod sono stati portati a bordo di autobus dal rabbino Pinto, un religioso in odore di santità. «Non c'è stata coercizione» racconta Sophie, l'insegnante di educazione fisica. «Si sono messi in fila, a turno gli hanno baciato la mano». Scopo della visita era di allontanare il malocchio dal loro istituto, dopo che in breve tempo dieci insegnanti e allievi avevano trovato la morte in circostanze drammatiche. Nei giorni scorsi ad Ashdod (una città altrettanto laica quanto Holon) il sindaco Zvi Zilker è stato percosso da zeloti infuriati per il moltiplicarsi di negozi che vendono carne suina. Reduce da un lungo soggiorno a Parigi, Sophie conviene che in Francia sarebbe impensabile impegnare intere scolaresche per esorcizzare il Maligno. Ma il preside, tranquillizza, non è un despota e il mese scorso non ha costretto nessuno a pregare quando ha organizzato per gli insegnanti una scampagnata ni Galilea: più precisamente, una visita alle tombe di miracolosi rabbini. Di fronte a questi fenomeni gli israeliani laici reagiscono con una divertita ironia che è esplosa ad esempio due settimane fa quando l'ex rabbino capo Ovadia Yossef (leader dell'importante partito ortodosso Shas) ha stabilito che di sabato è vietato infilarsi le dita nel naso: esiste infatti il rischio che nel corso della igienica operazione si stacchi inavvertitamente un pelo e - nel giorno del riposo - è vietato rompere, scollare o staccare qualsiasi oggetto. Anche i peli del naso oppure le linguette dei pannolini che, come è noto, hanno un lieve strato di colla. Fiutando l'enorme potenziale economico degli zeloti in Israele (oltre mezzo milione), la società statunitense Kimberly ha investito centinaia di migliaia di dollari per produrre il prototipo di un pannolino che «non infrange il riposo sabbatico» perché le sue linguette sono prive di colla: sono infatti confezionate con un tessuto velcro e «si appoggiano» sul lato esterno del pannolino. In un comunicato di sei righe, il mese scorso il presidente del tribunale rabbinico ashkenazita di Gerusalemme ha approvato le linguette rivoluzionarie e da allora nei rioni dei timorati i pannolini Huggies vanno a ruba. Forti del considerevole peso politico (26 deputati religiosi su 120 alla Knesset) ed economico, gli ortodossi si accingono ad assumere gradualmente la guida del Paese. Per la prima volta un ebreo ortodosso (il professor Beranover) si è candidato alla carica di Capo dello Stato; a novembre i partiti confessionali potrebbero inoltre tentare di espugnare il municipio di Gerusalemme. Nel frattempo si moltiplicano le stazioni radio-pirata dei rabbini. Questa settimana la polizia ha cercato di chiudere la «Voce dell' anima»: due ore dopo le trasmissioni di preghiere, di nenie orientali e di prediche sono riprese più nitide di prima. Fra i fondatori di questa radio vi è una ex guardia del corpo di Yitzhak Rabin, fulminata da crisi mistica. Di dieci emittenti attive, la più radicale è «Shuva Israel», che separa anche la sua audience: fino alle sette di sera trasmette solo programmi femminili. All'ora stabilita le annunciatrici lasciano in fretta e furia lo studio per cedere i microfoni a un gruppo di seminaristi disc-jockey e di rabbini, che nella nottata intratterranno con questioni morali gli ascoltatori maschi. Aldo Baquis In Israele nasce un potere parallelo dei rabbini

Persone citate: Ovadia Yossef, Yitzhak Rabin, Zvi Zilker