Tangenti, vertice Milano-Brescia di P. Col

Tangenti, vertice Milano-Brescia Bonfìgli da De Pasquale. A S. Vittore è stato interrogato Luigi Rendo Tangenti, vertice Milano-Brescia Gli avvocati: Pacini sta male, liberatelo MILANO. A distanza di 5 giorni dall'op9razione che ha riportato in carcere Francesco Pacini Battaglia, l'imprenditore Luigi Rendo e costretto al soggiorno obbligato l'ex presidente delle Ferrovie Lorenzo Necci, ieri sono ricomparsi sulla movimentata scena delle tangenti ferroviarie anche i magistrati di Brescia. Nell'ufficio del pm Fabio De Pasquale, che ha coordinato le indagini insieme ai sostituti Paolo Ielo, Francesco Greco e Claudio Nocerino, è arrivato da Brescia verso le 4 del pomeriggio il collega Silvio Bonfigh, titolare, tra l'altro, dell'inchiesta su Antonio Di Pietro. Nessuno dei magistrati ha voluto rilasciare dichiarazioni al termine di una riunione che si è protratta fino a tarda sera e che è stata abbandonata a metà pomeriggio dagli stessi De Pasquale e Ielo per il previsto interrogatorio a San Vittore di Luigi Rendo. Un incontro, quello di ieri, per molti versi scontato, visto che la procura bresciana nell'autunno del 1996 ereditò dai colleghi di La Spezia la tranche d'indagine che portò in carcere per la prima volta il banchiere tosco svizzero e Lorenzo Necci, e fece dimettere dall'incarico di ministro dei Lavori Pubblici Di Pietro per la famosa intercettazione «quei due mi hanno sbancato». Un'inchiesta sviluppatasi sul sospetto che sul fronte delle presunte tangenti per le Ferrovie, aperto già nel 1993 a Milano, l'allora pm Di Pietro avrebbe avuto un atteggiamento morbido per «favorire» Pacini Battaglia, in cambio, così sostiene l'accusa, di una promessa di denaro da parte dell'imprenditore Antonio D'Adamo che proprio in quel periodo aveva ottenuto un finanziamento di 12 miliardi dal banchiere per le sue traballanti società. E il fatto che Pacini Battaglia sia finito nuovamente in carcere e con l'imputazione di aver fatto da intermediatore per il versamento di tangenti sugli appalti delle Ferrovie, è una circostanza che alla procura di Brescia può servire per capire la sussistenza o meno dell'accusa di «favoritismo» rivolta a Di Pietro Soprattutto in vista dell'incidente probatorio previsto per giovedì davanti al gip di Brescia che vedrà per la prima volta faccia a faccia lo stesso ex pm, ora senatore dell'U livo e il suo principale accusatore, l'ingegner Antonio D'Adamo. E che, teoricamente, dovrebbe vede re anche la partecipazione di Pacini Battaglia, sebbene in stato di detenzione. Nel frattempo, proprio ieri, i difensori di Pacini Battaglia, hanno presentato al gip Maurizio Grigo una richiesta di scarcerazione per il loro cliente motivandola con «l'incompatibilità» con il carcere del banchiere di Bientina. Secondo gli avvocati Ro sano Minniti e Giuseppe Lucibello, per Pacini Battaglia, portatore di 4 pace maker e da anni soffe rente di cuore, la permanenza nel la prigione di Opera potrebbe ri saltare fatale. [p. col]