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L'impeachment di Ronaldo Subito sotto accusa per uno scadimento di forma e una foto (nudo) L'impeachment di Ronaldo SEI partite senza reti, troppe perché gli opachi pomeriggi dell'ultimo Ronaldo non venissero spiegati con l'erotico sfarfallio delle sue notti (brave, almeno quelle). Un po' per invidia e superficialità, molto per pigrizia mentale, ai mondo che gh gira attorno, stampa inclusa, non sembra vero di poter collegare il gol interruptus alla spericolata libertà concessagli dalla fidanzata Susana, di servizio a Rio de Janeiro, piuttosto che al massiccio dispiegamento di forze (avversarie) in campo. Un impeachment non si nega a nessuno, tanto meno al campionissimo del Duemila. Si consoli pensando a Clinton, Ronaldo. Calcio e sesso, il sesso contro il calcio: la fantasia (che fantasia...) al potere. A noi non interessa con chi va a letto Ronaldo: ma con quale spirito scende nell'arena. Da un mese è appannato, su questo non ci piove, ma anche l'Inter lo è, e allora, per la proprietà transitiva dell'alcova, in assenza di un plausibile rap¬ porto di causa ed effetto, perché non frugare tra le lenzuola di Moriero, di Sartor, di Djorkaeff? Il problema c'è, ed è fisico, tattico. Michel Platini tribolò sei mesi prima di ottenere le chiavi della Juventus. Era sposato e, per questo, nessuno osò agganciarne il travaglio alle (eventuali) tentazioni. Ronaldo ha ventini anni, è scapolo e, in questo periodo, solo a Milano. Era partito in tromba, si è fermato, ripartirà. Intanto, ha girato uno spot nudo che, inserito nella notte del Superbowl, non è piaciuto agli americani. E allora? Mai che certe storielle vengano fuori quando il fenomeno di turno è sulla cresta dell'onda. Fateci caso: emergono al primo accenno di fiacca. Sempre. Per noi, segnare è ancora sinonimo di castità; tirare fuori o ritardare uno scatto, indizio di perversione. Fariseismo puro. Roberto Beccantini SERVIZI NELLO SPORT