Esuli cubani

Esuli cubani Esuli cubani Fallito lo sbarco degli attivisti MIAMI. E' fallito il tentativo di quattro esuli cubani di sbarcare sull'isola durante la visita del Papa. Il battello Diritti Umani, con a bordo il leader Ramon Saul Sanchez e altri tre attivisti del gruppo Movimiento Democracia, è stato costretto a rinunciare allo sbarco «a causa di problemi col motore e col timone», ha dichiarato un portavoce del gruppo. Per tutta la giornata la guardia costiera americana aveva dato la caccia al battello, partito da mi porto nel Nord della Florida, per evitare un incidente con Cuba. Sanchez intendeva sbarcare a Cuba per affermare il diritto degh esuli di «tornare in patria senza chiedere visti o permessi». «Il mare grosso ha rallentato la navigazione - ha raccontato il portavoce Felipe Rojas -. Poi vi sono stati problemi col motore, quindi col sistema di navigazione. Abbiamo chiesto a Sanchez di rinunciare al tentativo». Il battello sta tornando indietro ed è atteso a Miami nelle prossime ore. Diritti Umani non è mai riuscito ad avvicinarsi alle acque cubane. «Sanchez è molto dispiaciuto - ha detto il portavoce - tutti gh ostacoh si possono superare, ma se è volontà di Dio che questo tentativo non sia destinato a riuscire, allora non resta che arrendersi». [Ansa] piccola isola del continente americano o solo una memorabile ma simbolica rappresentazione. In questi cinque inediti giorni in cui tutti i ruoli si sono invertiti, le parole hanno avuto più peso dei gesti. Rituale la liberazione di un gruppo di prigionieri politici da parte di Castro, significative le omelìe che al Papa è stato consentito pronunciare. Quanto queste abbiano scalfito la superficie del granitico edificio di potere cubano è tutto da vedere. Certo è che Wojtyla non è apparso come «il loro agente all'Avana», venuto qui per minare le fondamenta dello Stato socialista come fece nell'Europa dell'Est. L'aver pronunciato ieri in piazza della Rivoluzione la parola «solidarietà» non basta a evocare l'esperienza polacca. Il Papa, che sembra nutrire una sincera simpatia personale per Castro e una stima nella sua tempra morale, non è venuto a rovesciarne il regime, a proporre una inedita collaborazione tra i suoi uomini e quelli della Chiesa e una convivenza tra le idee che li sospingono. «E' una possibilità che nessuno ci aveva mai prospettato prima e sulla quale ogni abitante di questa isola dovrà riflettere», dice Orlando Martinez lasciando la piazza. Il primo a farlo sarà Fidel Castro. Ora che l'aereo papale è già atterrato dall'altra parte del mondo, Castro torna solo al centro della scena e, dopo un'intera giornata di silenzio ad ascoltare Giovanni Paolo II, è presumibile che non veda l'ora di riprendere la parola per ore e il potere per anni. [g. r.l

Luoghi citati: Avana, Cuba, Europa Dell'est, Florida, Miami