Soffiantini: «Sto male, pagate»

Soffiantini: «Sto male, pagate» L'imprenditore: «Non posso più curarmi». Critica governo, giudici e il «partito della fermezza» Soffiantini: «Sto male, pagate» «Pagate, sto male». Disperato appello di Giuseppe Soffiantini. Dal suo carcere, l'imprenditore bresciano, da 7 mesi nelle mani dei sequestratori, ha scritto un'accorata lettera al direttore del Tg5, Enrico Mentana. E' la denuncia di un uomo esasperato, che critica il governo, i giudici e il partito della fermezza. E chiede ai figli di pagare e mettere fine al suo calvario. La lettera-choc - tre pagine, scritte di pugno da Soffiantini con una biro blu su fogli di carta a quadretti - è stata letta ieri sera, in apertura del notiziario: «Non posso più curarmi», scrive, tra l'altro, l'imprenditore. Nella busta, che risulta spedita il 12 gennaio, anche un lembo del suo orecchio destro. Un lembo dell'orecchio sinistro, avvolto in un preservativo, era già stato recapitato alla famiglia lo scorso 19 novembre. Giuseppe Soffiantini è stato sequestrato la notte del 17 giugno dell'anno scorso nella sua villa di Manerbio, in provincia di Brescia, da tre uomini. Bertone. Polettl eMasci ALLE PAG. 2 E 3 Nella lettera al Tg5 un lembo d'orecchio dell'ostaggio

Persone citate: Enrico Mentana, Giuseppe Soffiantini, Soffiantini

Luoghi citati: Brescia, Manerbio