«Traviava mio figlio, I'ho ucciso»

«Traviava mio figlio, I'ho ucciso» Brindisi, la vittima aveva 29 anni e piccoli precedenti per rissa e contrabbando «Traviava mio figlio, I'ho ucciso» Spara 6 colpi e si costituisce BRINDISI. Lo chiamano «Hulk». Grande, grosso, prepotente, il bullo del paese sempre pronto a menare le mani. E' morto ieri mattina a San Vito dei Normanni, ucciso a colpi di pistola da un commerciante che non voleva più vederlo ronzare intorno al figlio e traviarlo con le sue idee strampalate della vita, e magari coinvolgerlo nel giro del contrabbando. Scena da film sull'uscio di una lavanderia. Ore 12,30. «Hulk», cioè Vincenzo D'Agnano, 29 anni, è arretrato di scatto, colpito al torace dal primo colpo di pistola. E Cosimo Cantanna, 58 anni, avanzava con l'arma in pugno, ima pistola cai. 7,65. Un altro colpo, e un colpo ancora. In tutto, sei proiettili. Gli ha svuotato addosso il caricatore. «Tu mio figlio lo lasci in pace, non diventerà come te». «Hulk» è stato ammazzato così, e l'omicida si è consegnato subito dopo ai carabinieri raccontando che non poteva più sopportare. Non sapeva come allontanarlo per evitare che perseguitasse lui e rovinasse la sua famiglia. Aveva proibito al figlio, studente diciassettenne, di frequentare quel ragazzo grande e grosso, un turbolento giovanotto che non era un malavitoso, forse gli sarebbe piaciuto tanto esserlo, ma che aveva lasciato traccia negli archivi dei carabinieri con le sue imprese da spregiudicato, collezionando denunce per rissa, oltraggio a pubblico ufficiale, contrabbando e un arresto. Una volta, per quel suo modo di fare risoluto e sempre eccessivo, sferrò una coltellata alle natiche di un conoscente perché voleva provare la lama. Troppo plateale e inaffidabile per poter ambire a un ruolo importante negli ambienti malavitosi che contano, «Hulk» era circondato da questa sua fama di bullo. Da qualche tempo frequentava il figlio del commerciante. Cantanna aveva dimostrato subito di non gradire: prima dicendo a D'Agnano di stare alla larga, poi vietando al figlio di vederlo, fino al punto di proibirgli di uscire di casa, infine ripetendo a «Hulk» che era meglio che scomparisse per sempre. Ieri, forse un po' provocatoriamente, D'Agnano si è affacciato sull'uscio della lavanderia e con la sua aria spavalda ha chiesto spiegazioni. I due si sono scambiati battute non propriamente amichevoli prima che il commerciante aprisse il cassetto impugnando la sua pistola, detenuta legalmente. L'ha puntata verso il giovane e gli ha sparato diritto al cuore. La gente che attraversava il centro del paese ha seguito sbigottita le fasi dell'omicidio: colpito al torace, D'Agnano è arretrato, incalzato dal commerciante che ha continuato a sparare. Sei colpi, di cui probabilmente quattro a segno. D'Agnano è stato soccorso da un'ambulanza, ma è morto poco dopo. Cosimo Cantanna era tornato a San Vito dei Normanni dopo circa trent'anni vissuti a Salerno, dove aveva lavorato come operaio. Moglie, due figli, aveva aperto la lavanderia e tirava avanti così. Da ieri è in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Il figlio è stato ascoltato dai carabinieri e dal magistrato che conduce l'inchiesta, il sostituto procuratore Lia Sava. Tonio Aitino L'omicida si è consegnato ai carabinieri

Persone citate: Cantanna, Cosimo Cantanna, Lia Sava, Vincenzo D'agnano

Luoghi citati: Brindisi, Salerno, San Vito Dei Normanni, Scena