IL VIZIO DELLA BUGIA di Sergio Romano

IL VIZIO DELLA BUGIA DALLA PRIMA PAGINA IL VIZIO DELLA BUGIA responsabile di qualche dissapore coniugale. Poi scoppiò lo scandalo di Paula Jones, una piccola impiegata dell'Arkansas a cui Clinton, allora governatore, avrebbe fatto proposte indecenti. Poi venne alla luce l'imbrogliato affare di un progetto edilizio (Whitewater) in cui Hillary Clinton era coinvolta come avvocato. Poi Hillary venne posta in discussione per le sue interferenze nell'ufficio viaggi della Casa Bianca. Poi uno dei più fedeli amici e consiglieri della coppia presidenziale si suicidò misteriosamente in un parco di Washington. Poi apparve un romanzo anonimo sull'irresistibile e spregiudicata ascesa di una giovane coppia politica in cui molti americani riconobbero Bill e Hillary. Poi i giornali raccontarono che per riempire il salvadanaio delle campagne presidenziali tutto alla Casa Bianca ha un prezzo: una tazza di caffè, un pranzo, una fotografia, una notte nella stanza da letto di Abramo Lincoln. E infine, qualche mese fa, gli americani appresero che l'ultima campagna era stata finanziata da intraprendenti uomini d'affari asiatici e, occasionalmente, da piccoli avventurieri e imbroglioni. Questo è il rovescio della presidenza Clinton. Ripeto: non vi è Presidente degli Stati Uniti, non vi è coppia presidenziale che sia riuscita a comporre negli anni del potere un tale impressionante «trofeo di caccia». Altro che moralismo puritano dell'opinione pubblica degli Stati Uniti. Nel caso di Bill Clinton gli americani sono stati straordinariamente «europei». Forse perché non credono alle voci correnti sulle marachelle erotiche e finanziarie della coppia presidenziale? A giudicare dai sondaggi sono in buona parte convinti che rispondono alla verità. Vi è stata nella società americana, in questi ultimi anni, una singolare schizofrenia. Le stesse persone che non si facevano illusioni sulla moralità del Presidente davano di lui, contemporaneamente, un giudizio politicamente positivo. La convinzione che Clinton fosse capace di interpretare al meglio le esigenze del Paese in questa difficile fase di passaggio verso nuove regole economiche, nazionali e internazionali, ha fatto retrocedere in seconda linea gli scrupoli etici della vecchia tradizione protestante. Non dobbiamo quindi chiederci perché gli americani esigano dai loro uomini di Stato standard di comportamento morale più elevati- di quelli che gli europei pretendono dalla loro classe politica. Dobbiamo chiederci piuttosto perché nel caso di Monica Lewinsky, a giudicare dalle prime reazioni, il realismo degli scorsi anni abbia lasciato il posto a un movimento di indignazione. La ragione, probabilmente, è nel cortocircuito fra due fattori: la straordinaria accumulazione di scandali, veri o presunti, di cui Clinton è stato protagonista in questi anni, e la doppia bugia che egli avrebbe detto, in pubblico e di fronte agli avvocati, quando ha negato l'esistenza di una relazione sentimentale con la giovane impiegata della Casa Bianca. E' la bugia il vizio che gli americani non vogliono tollerare e sono pronti a punire. Le ragioni sono in parte morali, in parte civili. La bugia non è soltanto l'infrazione di un comandamento etico. In una società democratica essa rompe il patto di fiducia che l'uomo politico ha stabilito con i suoi concittadini. L'americano può tollerare che i costumi sessuali del suo Presidente non siano ineccepibili. E può anche ammettere che menta o cerchi di ingannare quando difende gli interessi del Paese con Saddam Hussein, Gheddafi, Khatami o altri uomini di Stato stranieri. Ma non può ammettere che menta quando parla all'America. Non è certo che Clinton verrà messo in stato d'accusa o costretto ad andarsene prima del tempo. Ha una straordinaria capacità di uscire indenne dalle situazioni più intricate: potrebbe riuscirci anche questa volta. Ma dalla crisi emerge chiaramente una indicazione. Quando sono costretti a scegliere nei loro uomini politici fra due virtù, la castità e la sincerità, gli americani chiudono un occhio sulla prima e pretendono la seconda. In Italia, per molti anni, è accaduto il contrario. Dagli austeri uomini di Stato democristiani abbiamo avuto molta castità, poca sincerità. Sergio Romano

Luoghi citati: America, Arkansas, Italia, Stati Uniti, Washington