LA SIGNORA PRESIDENTE di Gabriele Romagnoli

LA SIGNORA PRESIDENTE LA SIGNORA PRESIDENTE QUANDO il gioco si fa duro, le dure (ricominciano a giocare. Poiché l'America invocava un intervento in pubblico del Presidente per conoscere la sua verità sul caso Monica Lewinsky, il Presidente apparirà in televisione martedì mattina. Signore e signori, (ri)ecco a voi Hillary Rodham Clinton, comandante in capo dell'unità di crisi, testa pensante della Casa Bianca, avvocato difensore delle cause impossibili, moglie fedele a un ideale politico, prima che a un uomo, pur non avendo sposato né l'uomo né il politico ideale. Nel momento della tempesta, il secondo e la ciurma lasciano il timone a chi sa come affrontarla, perché ha una rotta e una motivazione per seguirla. In queste ore, nell'ufficio ovale di Washington, uno stuolo di avvocati, esperti d'immagine, strateghi della politica, ubbidisce alle direttive della persona che da cinque anni si dimostra la più lucida e autorevole nella stanza: Hillary. L'idea che sia lei a combattere sul fronte televisivo è sicuramente sua ed è al tempo stesso una scelta naturale e una possibile mossa vincente. La decisione è logica perché perfettamente in linea con i comportamenti della coppia presidenziale e con l'intimo significato che la tiene unita. . Gabriele Romagnoli CONTINUA A PAG. 3 TERZA COLONNA

Persone citate: Hillary Rodham Clinton, Monica Lewinsky

Luoghi citati: America, Washington