Ha 15 anni il vandalo di Matisse

Ha 15 anni il vandalo di Matisse I carabinieri hanno denunciato lo studente: ha agito per rabbia, dopo un rimprovero Ha 15 anni il vandalo di Matisse Alcuni visitatori avevano segnalato un gruppo di ragazzi molto «turbolento» ROMA. Ai musei capitolini è rimasto solo uno dei tre quadri di Matisse danneggiati. Lo «Zorah in piedi» - l'Hermitage di Pietroburgo vista la lieve entità del danno non lo ha reclamato subito indietro - è diventato l'attrazione della mostra. Tutti vogliono vedere quel sottile scarabocchio di matita che invade innaturalmente la tela. Il segno di un vandalo che da ieri per polizia e carabinieri ha un nome e un cognome. Autore del gesto sarebbe stato uno studente di quindici anni di un liceo tecnico romano che ha visitato l'esposizione di Matisse giovedì mattina alla stessa ora della scuola elementare francese Chateaubriand e di un altra classe di bambini. Il generale Conforti del nucleo di tutela del patrimonio artistico aveva già escluso l'ipotesi di un gesto di chi esprime la sua follia distruggendo «il bello». Vandali del genere di solito lasciano firme molto più evidenti lacerando le opere d'arte prese di mira. In questo caso invece si è trattato di piccoli fori di penna e di un sottile tratto di matita, tutti nella metà inferiore delle tele. Un indizio che ha fatto pensare al braccio di un adolescente. Al presunto responsabile si è arrivati per esclusione. Nelle ore «incriminate», ossia tra le 10,30 e mezzogiorno, nelle sale dei musei capitolini vi erano solo tre scolaresche tra cui due classi elementari. Per i visitatori più piccoli l'impresa sarebbe stata quasi impossibile. Non sarebbero potuti arrivare ai quadri sporgendosi oltre la ringhiera che delimita una zona oltre la quale non è possibile avvicinarsi. Rimaneva la classe del liceo tecnico che tra l'altro era stata notata da molte persone perché vi era un gruppetto molto turbolento. Una delle mamme che ha accompagnato i bambini della scuola francese Chateaubriand alla mostra ha raccontato che insieme a loro nelle sale di palazzo dei Conservatori c'era un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni, che hanno disturbato per tutto il tempo. Tanto che gli accompagnatori dei bambini hanno dovuto chiedere l'intervento di un custode per poter continuare la visita. Così per tutta la giornata di ieri gli investigatori hanno ascoltato i custodi del museo e i ragazzi cercando di chiarire anche il mistero delle telefonate ricevute da alcuni quotidiani in cui un anonimo avvertiva del fatto. Non è certo se il ragazzo abbia confessato, sicuramente a lui si è arrivati grazie anche alle testimonianze di alcuni suoi compagni impauriti dalle conseguenze. Probabilmente il ragazzo ha sfregiato i quadri dopo essere stato ripreso da custodi e insegnanti per l'atteggiamento tropo vivace. Una bravata per dimostrare di essere il più furbo, quello che non si lascia impaurire da semplici parole. Adesso, una volta riconosciute le sue responsabilità, sarà denunciato per danneggiamento di opere d'arte. Dai racconti dei presenti in quelle ore la mostra era affollatissima. Troppe persone rispetto alla dimensione ridotta delle sale. Su questo elemento si stanno accertando le responsabilità. E in ogni caso c'è da chiedersi come mai gli studenti che disturbavano non sono stati allontanati o comunque tenuti d'occhio in maniera più effica- ce. Un'indagine dell'amministrazione vuole chiarire tutte le posizioni e trovare i responsabili. L'assesssore alle politiche culturali del Comune Gianni Borgna ammette che «può essersi trattato di una svista umanamente comprensibile, anche se ci potrebbe essere stata effettiva negligenza. Se dovessimo appurare questo, qualcuno sarà chiamato a rispondere». Borgna ha cercato anche di smorzare le polemiche innescate da Vittorio Sgarbi secondo cui i bambini devono essere tenuti fuori dai musei. «Sarebbe ini arbitrio», ha commentato l'assessore che non ha mai creduto che il colpevole potesse essere un bambino. «Non possiamo non farh entrare se pagano mi bighetto». In ogni caso secondo Borgna le visite scolastiche dovranno essere organizzate e gestite con più controlli e attenzione. Per esempio consentendo l'accesso degli studenti a mostra chiusa. Maria Corba «Il pianista e giocatori di dama» la tela che ripartirà subito per Washington senza attendere il restauro offerto dall'Italia

Persone citate: Borgna, Gianni Borgna, Maria Corba, Matisse, Vittorio Sgarbi

Luoghi citati: Italia, Pietroburgo, Roma, Washington