«Giudici, vi chiedo scusa» di R. Cri

«Giudici, vi chiedo scusa» «Giudici, vi chiedo scusa» Brusca dopo le accuse ai carabinieri FIRENZE. «Chiedo scusa a voi giudici per tutte le polemiche che sono seguite alle mie dichiarazioni in aula. Ero convinto che fosse utile per i giudici anche comprendere il nostro modo di ragionare intorno ai fatti». Lo dichiara Giovanni Brusca in un breve messaggio che avrebbe voluto leggere ieri al processo di Firenze per le stragi del '93. Il presidente della Corte d'Assise Armando Sechi non gh ha consentito di leggerlo, ma lo ha fatto acquisire agh atti. Si tratta di una puntualizzazione che l'aspirante collaboratore ha voluto fare, dopo le polemiche seguite alle sue dichiarazioni di lunedì sul presunto ruolo avuto dai carabinieri in vari episodi di mafia del 1992-93. Brusca ha aggiunto dell'altro. Ad esempio, che Cosa nostra nel 1994 voleva «sfruttare» il fatto che Silvio Berlusconi era diventato presidente del Consiglio, facendogli arrivare informazioni sugli attentati del 1993, perché «facesse qualcosa per il 41 bis». Poi ha detto di non sapere se i messaggi siano arrivati a Berlusconi e che con lui non ci fu alcun patto. «Nel '94 volevamo sfruttare il fatto che Berlusconi era diventato presidente della Repubblica ("del Consiglio", lo ha corretto il presidente della corte, ndr). Tramite Vittorio Mangano, volevamo fargli sapere quello che era successo nel '93, a cominciare dalla bomba a mano ai Georgofih, fino a quello che era successo strada facendo. Ma era una strategia mia e di Bagarella: se non fate qualcosa per il 41 bis, noi continuiamo. Senza nessun patto. Non so se questa cosa sia arrivata a Berlusconi o no. Io mi sono adoperato per farla arrivare». Oggi i pm Chelazzi e Nicolosi sentiranno il generale dei carabinieri Antonio Subranni (all'epoca della cattura di Riina comandante dei Ros), il colonnello Mario Mori e il capitano del Ros dei carabinieri Giuseppe De Donno, relativamente ai contatti avuti nel '92 da Mori e De Donno con l'ex sindaco di Palermo Ciancimino. [r. cri]

Luoghi citati: Firenze, Mori