I forzati del sesso nel Paese puritano

I forzati del sesso nel Paese puritano LA BABELE DELLE MORALI I forzati del sesso nel Paese puritano L'America tra sfrenatezza epolitically correct LE donne si asciugano i capelli; i bambini vanno a caccia delle loro scarpe; gli uomini si mettono gli stivali e sognano Dunkin Donuts e una tazza (di plastica) di caffè. Intanto la tv avvampa impartendo a tutti quanti una dotta lezione sulla differenza - così come la percepisce il Presidente degli Stati Uniti - tra il sesso orale (innocuo e igienico come lavarsi i denti) e il vecchio accoppiamento schiettamente gioioso. Il sillogismo è il seguente: se lo scopo del sesso e del matrimonio è la procreazione (e Dio sa che l'amministrazione Clinton è favorevole a ogni forma di contraccezione e aborto) allora «fare sesso» orale, esattamente come lasciar cadere il proprio seme a terra, non può essere adulterio. Perciò - e il nostro Bill questo argomento lo ha già avanzato in precedenza - è tutto OK. L'America non è mai stata un Paese sessualmente raffinato - e come avrebbe potuto esserlo quando, al tempo dei pionieri, gli uomini erano assai più numerosi delle donne? - ma un tempo era puritana. La Lettera Scarlatta, A per Adulterio, equivaleva all'ostracismo sociale. Ma una volta che il sesso è stato liberato dalle sue conseguenze, dalla possibilità di una gravidanza (in breve, non lasciava più tracce visibili, tangibili), tutte quelle vecchie rigidezze morali si sono sbriciolate. Il sesso, di ogni tipo, oggi è una merce, del tutto separata dai sentimenti, soprattutto dall'affetto o dall'amore. I talk show in tv, l'industria pornografica, Internet, lasciano ormai poco spazio all'immaginazione. Se nelle scuole elementari si invitano «conferenzieri ospiti» di tutti gli orientamenti sessuali a insegnare ai ragazzi come essere «tolleranti» nei confronti di comportamenti che un tempo erano considerati devianti, poi si raccoglie ciò che si semina: persone per le quali non c'è più nulla di sessualmente disdicevole, sorprendente o proibito. Figlio dei suoi tempi, perché il Presidente dovrebbe essere tenuto a un livello di vita superiore? Ovviamente non è il sesso che preoccupa la maggior parte degli americani, ma la menzogna. O almeno così dicono quasi tutti i soloni. Io non ne sarei così sicuro. Sì, certo, la menzogna infastidisce la gente, perché lascia intendere che se il Presidente mente sul sesso, può mentire su questioni ben più rilevanti. Ma io non penso che l'aspetto sessuale di questa vicenda sia così importante come sembrerebbe guardando la tv. La componente puritana dell'America emerge in una forma del tutto diversa, e curiosamente paradossale. Da una parte ci sono giovani donne attivamente in competizione con gli uomini: irrobustiscono i loro muscoli, si mascolinizzano, danno l'assalto alle cittadelle del potere; dall'altra, appaiono come una specie protetta, per la quale ogni allusione sessuale è un anatema. I club maschili non possono escludere le donne, ma di recente un uomo ha dovuto fare causa per potersi iscrivere a una palestra femminile; mai, in nessun momento, l'assemblea legislativa ha deciso che le donne potevano essere dispensate dalle leggi che rovesciano la discriminazione di genere. Perché? Perché la donne hanno «una storia di molestie e assalti sessuali» e si sentono «a disagio» a fare ginnastica a fianco a fianco con uomini. Questo è un Paese dove un dirigente può essere licenziato per aver raccontato una storia (non sua personale, ma sentita in televisione) in cui si usava (riferito ai genitali) la proibita parola «C», ma anche un Paese nel quale una giovane donna che si è data molto da fare per arrivare vicino al Presidente, magari ha fatto - come fanno oggi molte giovani donne - le prime avances ed era ambiziosamente seduttiva, ora dovrebbe essere considerata meritevole di «protezione». L'America ha sempre chiesto che i suoi Presidenti fossero persone comuni e questo Presidente, a quanto pare, ha agito proprio come una persona comune. Paragonati al satyricon di Kennedy, la stanza d'albergo di Clinton e i goffi palpeggiamenti in ufficio sono ben poca cosa. Ma vanno in direzione contraria al carattere politicamente corretto di questi tempi. Agli occhi degli americani, il confine, sottile, viene tracciato dall'uso del potere: gli adulti non possono «farlo» con i bambini, né i capi con i loro dipendenti. Al cuore di questa vicenda c'è la parola americana fondamentale del XX secolo, «scelta». Sembrerebbe che la nostra non-ninfetta di Beverly Hill esercitasse la sua scelta - ma, ahimè per Bill, il luogo di ritrovo e le circostanze potrebbero rivelarsi quelle sbagliate, perché Monica aveva un contratto a termine e sebbene sia stata sufficiente desiderosa, o addirittura bramosa, era il Presidente ad avere il potere. In breve, come vanno dicendo da tempo le femministe americane, il sesso riguarda la politica e la sottomissione di una ragazza al fallocrate dei fallocrati è insultante e degradante per tutte le donne. Le donne d'America sono quelle che hanno il potere di buttar giù Clinton. Gli uomini possono soltanto invidiare la libertà sessuale che il puritanesimo femminile nega loro. Keith Botsford

Persone citate: Clinton, Keith Botsford, Kennedy, Scarlatta

Luoghi citati: America, Stati Uniti