MA IL BLOCCO E' L'ALIBI DI FIDEL di Gabriele Romagnoli

MA IL BLOCCO E' L'ALIBI DI FIDEL MA IL BLOCCO E' L'ALIBI DI FIDEL IL carattere pastorale della visita di Giovanni Paolo II a Cuba, carattere insistentemente sottolineato dai portavoce della diplomazia vaticana, sta ormai piegandosi a una logica sempre più politica. I quarantacinque minuti del colloquio dell'altro ieri fra il Pontefice e il dittatore hanno già prodotto risultati clamorosi, cogliendo in contropiede le molte cautele dei commentatori più prudenti. Per la prima volta, nella grande messa celebrata per i giovani cubani nella città di Camaguey, il Papa ha condannato esplicitamente la politica degli embarghi economici, pur evitando di citare il nome degli Stati Uniti che assediano da quarant'anni con un blocco totale l'isola comunista ormai ridotta, dopo l'interruzione dei cospicui sussidi sovietici, alla disperazione e alla penuria quotidiana. Al tempo stesso il Papa ha esortato i giovani cubani, come a suo tempo sollecitò quelli polacchi, a non abbandonare la loro terra, ma ad impegnarsi in profondità nella rinascita sociale, economica e culturale del Paese natio. Altra carne si è poi aggiunta al fuoco. Ormai è certo che il cardinale Sodano ha presentato alle autorità dell'Avana la richiesta di un provvedimento di grazia concernente 500 detenuti, fra i quali si troverebbero non solo prigionieri generici, in vulnerabili condizioni di salute e già prossimi alla scarcerazione, ma anche diversi dissidenti politici. Castro, secondo voci Enro Bettiza CONTINUA A PAG. 13 SECONDA COLONNA DISGELO ALL'AVANA Incontro di amicizia fra i due grandi vecchi di Gabriele Romagnoli A PAGINA 3

Persone citate: Bettiza, Giovanni Paolo Ii, Sodano

Luoghi citati: Avana, Cuba, Stati Uniti