Quando conviene lavorare «dopo»

Quando conviene lavorare «dopo» Quando conviene lavorare «dopo» ENNESIMA modifica al sistema di cumulo tra pensione di anzianità e redditi da lavoro autonomo. Se il reddito deriva da lavoro dipendente non ci sono novità: restano in vigore le norme di sempre, che «espropriano» l'intera pensione. Con i redditi da lavoro autonomo la perdita non è così drastica, con la finanziaria '98 il governo è tornato sui propri passi e ha stabilito che si perde solo la metà della quota che eccede il trattamento minimo Inps (quest'anno pari a 697.700 lire). DUE ELEMENTI Nel calcolo si tiene conto di due parametri: a) la prima quota di 697.700 è indisponibile e quindi spetta sempre al pensionato b) la quota successiva viene divisa in due: una parte viene pagata al pensionato, in aggiunta alla prima; una parte viene trattenuta. In tabella sono indicate le varie tappe del divieto di cumulo in modo molto sintetico in quanto in realtà la normativa è più sfaccettata. Le perdite o meno della pensione, infatti, erano legate al raggiungimento o meno di determinati requisiti di età e di contribuzione, non indicati in tabella per non appesantire troppo i riferimenti. Le vecchie norme sono applicabili soltanto se la pensione è liquidata con decorrenza entro il '97. In tabella sono indicate anche le cifre che si perdono se si va a lavorare dopo la pensione di anzianità. Si tengano presenti questi dati della tabella prima di iniziare il lavoro, per controllare se esista o meno ancora la convenienza, tenuto conto della quota di pensione che se ne va in fumo. L'INCONTRO-SCONTRO TRA PENSIONE D'ANZIANITÀ1 E REDDITI DA LAVORO AUTONOMO Periodo Fino al 1994 Quanto si perde Niente Da gennaio '95 La meta della quota che eccede 1 a settembre '96 il trattamento rninimo Da gennaio '98 la meta della quota che eccede il trattamento rninimo | 1.500.000 1,098.850 | 401.150 | 73% ■ 1 2.500.000 1.598.850 | 901.150 [ 64% f3.500.000 | 2.0^ 60% I5.OOO.OOO~|2,848.850 j 2.151.1501 57%

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