FUMETTI IN PARADISO di Giuseppe Culicchia

FUMETTI IN PARADISO FUMETTI IN PARADISO CHISSÀ' che cosa penserebbe, Andrea Pazienza, se potesse tornare a dare un'occhiata quaggiù: lui se ne sta di sicuro lassù, nel paradiso dei disegnatori, posto fìghetto e un po' noioso, prima del suo arrivo, mentre da quando c'è lui le cose si sono movimentate e incasinate alquanto, per cui anche alcuni residenti in altri paradisi vorrebbero trasferirsi nel paradiso di disegnatori ridisegnato da Andrea Pazienza, il paradiso dei disegnatori ridisegnato da Andrea Pazienza è un - come dire? - puttanaiodellamadonna, che scritto tutto attaccato non è un'espressione poco elegante e un tantino brutale come potrebbe sembrare ma semplicemente un neologismo; chissà che cosa penserebbe, Andrea Pazienza, se vedesse il numero di parole e frasi e pagine e capitoli e libri che negli ultimi mesi parlavano di Andrea Pazienza, con i ricordi di chi lo ha frequentato e amato e conosciuto a fianco degli sproloqui di chi invece no eppure ricorre l'anniversario e c'è la mostra itinerante e mica si può fare a meno di parlarne Paz qui Paz là Paz su Paz giù, mah. Molto probabilmente Andrea Pazienza alzerebbe le spalle e si chiuderebbe in casa a disegnare con la prima matita o il primo pennarello a portata di mano o anche il primo pennello o la prima penna o comunque strumento adatto allo scopo una delle sue storie - magari ambientata in un immaginario paradiso degli scrittori - e occupato a disegnare finirebbe per non leggere nemmeno una riga di quelle che negli ultimi mesi hanno parlato di Andrea Pazienza, dimenticandosi, così, di essere morto. Ma Andrea Pazienza giù non viene, non è mica stupido, perché mai dovrebbe lasciare il paradiso dei disegnatori disegnato alla sua maniera e al suo gusto da se medesimo? Questo posto dove intanto lo celebrano a lui non piacerebbe per niente, e neanche queste parole a lui piacerebbero per niente, ad Andrea Pazienza sono sempre piaciuti Rembrandt e i dada, c'è una bella differenza; così, alla fine quelli davvero fregati siamo noi, che non andremo mai nel paradiso dei disegnatori disegnato da Andrea Pazienza, e dovremo fare a meno per sempre di tutti i disegni e le storie disegnate e le poesie e le mani e la faccia e il modo di camminare e di guardare di Andrea Pazienza, del quale potremo continuare ad amare tutti i vecchi disegni e le vecchie storie disegnate e le vecchie poesie ma senza più incontrare le sue mani, la sua faccia, il suo modo di camminare e di guardare. Ciao Andrea Pazienza, che te la spassi nel paradiso dei disegnatori disegnato da te medesimo, e scusa per queste ulteriori parole. Giuseppe Culicchia