L'ARTE DI PAZIENZA

L'ARTE DI PAZIENZA L'ARTE DI PAZIENZA 0 imparato ad aspettare il suo arrivo, con i nuovi fumetti, all'ultimo minuto utile prima della chiusura in tipografia. Per la cronaca: nessuno si è mai lamentato dei ritardi, la lettura di quello che portava valeva l'attesa». Oscar Cosulich, direttore di Comic Art, scrive così di Andrea Pazienza. E per ricordarlo nel decennale della scomparsa, l'assessorato alla Cultura della Regione dedica al noto illustratore una mostra antologica che aprirà giovedì 29 gennaio al Museo dell'Auto. Dopo essere stati a Bologna, dove Pazienza seguì negli Anni 70 i corsi al Dams, oltre 250 disegni originali raccolti da Mariella e Michele Pazienza arrivano a Torino: 58 illustrazioni, 20 vignette satiriche, bozzetti di scenografie, locandine e manifesti che testimoniano l'immaginario visivo di un giovane, formatosi nell'Italia di allora. Dramma e ironia riuniti nelle stesse tavole. Disegnatore di fumetti, scenografo, pittore e poeta, Pazienza era nato nel 1956 a San Benedetto del Tronto; nell'adolescenza si trasferisce a Pescara dove frequenta il liceo artistico e lavora con altri al Laboratorio comune d'arte convergenze. Si iscrive poi al Dams di Bologna, nel '77 inizia a lavorare con la rivista «Alter Alter» e lo stesso anno partecipa al progetto della rivista «Cannibale». E' uno dei fondatori de «Il male» e «Frigidaire» e collabora con alcune testate come l'Unità e Repubblica. Numerose le strisce per Corto Maltese e Comic Art. Nell'84 si trasferisce a Montepulciano dove lavora a opere fondamentali: «Pompeo» e «Zanardi». Una mano libera, un segno deciso e la capacità di cambiare con disinvoltura i tratti dei corpi e le espressioni. Non c'è un disegno uguale ad un altro, dai personaggi noti come Zanardi e Pompeo appunto, fino ai ritratti e ai paesaggi spesso volutamente kitsch, con continui richiami al pop, tratti barocchi e colori optical. Una grande attenzione alla decorazione, i fiori e le nuvole dei fondali. Perché il disegni di Pazienza meritano di essere visti? Vincenzo Monica in catalogo lo spiega così: «Mi piacerebbe che il mosaico ^;..'. dei suoi disegni, sparsi come una semina, non si ricomponesse mai, regalandoci così l'illusione che da qualche parte le sue matite continuino a ballare sulla vita». E non è un caso che il modo di porsi di fronte alla realtà e all'immaginario, forse ancor più del segno di Pazienza, sia stato ereditato da molti artisti delle ultime generazioni. In occasione della mostra i possessori di inediti possono chiamare il numero verde 167258468 scrivere www.teoremaffice.com: le opere saranno catalogate e utilizzate per la mostra «Tribute to Pazienza». Lisa Parola Andrea Pazienza Museo dell'Automobile corso Unità d'Italia 40, Mar.-dom. 10/18,30; eh. lunedì Intero 10 mila, ridotto 7 mila Fino al 29 marzo ^;..'. Andrea Pazienza (qui sopra) ha lasciato testimonianze indelebili di fantasia e di non comuni capacità artistiche A fianco: il manifesto per «La città delle donne» ( 1981 ) Nelle immagini in alto, la seconda e la terza da sinistra e le ultime due a destra sono state pubblicate nei 1987 in «Zut». La prima rappresenta «Michel» ed è del I985 La bellissima testa di cavallo è un frammento dell'inedito «Ritratto equeste di Zanardi» (pannello del 1984) Ammirevole anche il «Cavaliere», un'opera creata da Pazienza nel 1987, esplicito omaggio al sommo Dùrer

Luoghi citati: Bologna, Italia, Montepulciano, Pescara, San Benedetto Del Tronto, Torino