Bolle di sapone

Bolle di sapone «Bolle di sapone tra arte e scienza» è la conferenza di GiovedìScienza organizzata da Centro Scienza, Regione, Provincia e Comune con La Stampa e Telecom, il 29 gennaio al Colosseo (via M. Cristina 71, ore 17,45). Ecco un estratto dell'intervento del relatore Michele Emmer. E bolle di sapone sono uno f^ji degli argomenti più interessai santi in molti settori di ricérca: matematica, chimica, fisica, biologia, architettura, arte, design e pubblicità. Tra i primi ad essere attratti dalle iridescenti lamine saponate sono stati gli artisti. Mentre per i matematici le bolle di sapone sono modelli di una geometria delle forme molto stabili, per gli artisti, per la maggior parte di coloro che se ne sono occupati, le bolle sono state oggetto di interesse non tanto per il loro aspetto ludico quanto come simbolo, come allegoria della caducità delle cose umane... Anche se molti fenomeni legati tuia tensione superficiale, come la formazione delle bolle di sapone, erano stati osservati fin dai tempi più antichi, la sistematica sperimentazione per spiegarne l'origine ha inizio solo nel XVII secolo. Nel 1672 lo scienziato inglese Hook presenta alla Royal Society ima nota sul problema della formazione dei colori sulle lamine sottili liquide e di vetro, ma è Isaac Newton, nel 1704, a descrivere in dettaglio i fenomem che si osservano sulla superficie delle lamine saponate. Le osservazioni del fisico belga Plateau ( 1301 -1883) su bolle e lamine hanno influenzato in modo determinante il lavoro dei matematici... Plateau con i suoi esperimenti aveva posto ai matematici due problemi: quello che si prefigge di trovare la superficie di area rninima delinùtata da im contomo chiuso (problema di Plateau) e l'altro sulla geometria delle lamine di sapone. L'unica soluzione esplicita al primo fu ottenuta da Schwarz per un contor- Bolle di sapone no quadrilatero sghembo. E' all'inizio degli Anni 60 che viene introdotto un approccio completamente nuovo al problema da parte di De Giorgi e di Reifenberg. L'idea era quella di generalizzare il concetto di superficie, di area, e di contorno per arrivare ad ottenere una soluzione generale... Il problema dello studio delle spigolosità veniva affrontato e risolto da diversi studiosi fra cui Enrico Bombieri che, nel 1974, otteneva la medaglia Fields anche per i suoi contributi alla teoria delle superfici minime. Restava un'altra questione: la geometria delle lamine di sapone così come erano state scoperte sperimentalmente da Plateau. Le leggi di Plateau erano corrette ed era possibile dimostrare che i modelli che aveva trovato per diversi contorni erano corretti? Nel 1976 Jean Taylor fu in grado di dimostrare che Plateau aveva avuto ragione. Non tutte le superfici minime possono essere ottenute con le lamine di sapone, solo quelle stabili. Due matematici americani, David Hoffman e William Meeks III, utilizzando le equazioni trovate da un matematico brasiliano, Costa, sono stati in grado di dimostrare l'esistenza di una classe di superfici minime di tipo topologico comunque elevato, superfici minime con buchi, non ottenibili quindi con le lamine saponate. Nell'ambito del Geometry Supercomputer Project dell'Università di Minneapolis, Fred Almgren e John Sullivan hanno studiato la visualizzazione della geometria delle lamine saponate. Si sono preoccupati anche dell'aspetto fisico oltre che di quello geometrico, simulando un ambiente con finestre e luce che illuminasse le superfici delle lamine in modo che l'effetto fosse il più possibile simile a quello di lamine reali. Così è stato possibile studiare la geometria di un agglomerato di lamine composto di 119 bolle. Michele Emmer Università La Sapienza IL VOLO DI CYRANO C'era Cyrano, c'era: era di sera e Cyrano sulla spiaggia guardava la luna. Teneva in mano due bolle co/orate, gialle come aranciate. Voleva arrivare sulla luna appeso a quel vetro soffiato trasparente, una volta immacolato. Volò Cyratio con le bolle in mano, volò verso la luna. Lei era lontana, lassù, in cima, e mentre volava sembrava più lontana di prima-passavano le ore. Improvvisamente Cyrano tornò indietro: le bolle eran di sapone non di vetro. Cyrano cadde a tetra nella sabbia: la faccia sporca, le mani piene di rabbia. Nico Orengo Bolle di sapone