SE L'IRONIA E' FEMMINA di Monica Sicca

SE L'IRONIA E' FEMMINA ATTRICI E REGISTE SE L'IRONIA E' FEMMINA Alla ribalta Lucia Poli Franca e Valeria Valeri STORIE di donne, raccontate da donne e dirette da donne in un itinerario nell'inconsueto, tra le pieghe della nuova drammaturgia, dell'ironia e del divertimento. S'inizia a Montalto Dora, dove all'Anfiteatro (tel. 0125/64.11.61) il 23 gennaio alle 21,15 prosegue la stagione in abbonamento con «Sorelle ma solo due» di e con Franca Valeri, affiancata da Gabriella Franchini e Gerardo Mastrodomenico. Il nuovo lavoro dela Valeri è il ritratto di due sorelle di mezz'età che convivono in un «rapporto di confidenza astio-amorosa». E' un testo amarognolo e sorridente, con qualche pensosità e molte franche risate. Dalla loquacità torrenziale delle protagoniste emerge uno scenario di solitudine, ma senza drammi, anzi sempre pervaso di ironia Il 27 gennaio alle 21 al Don Bosco di Rivoli per «Voglia di Teatro», tel. 951.35.81) vanno in scena le avventure di «Madame Lupin», una commedia scritta negli Anni 80 da Marie Pacóme ed adesso messa in scena per Valeria Valeri da Patrick Rossi Gastaldi. Si tratta di un personaggio vitale, romantico e ottimista, che sembra ritagliato apposta sulla verve e sul garbo della Valeri. Celine è di professione ladra, abita con la sua complice e governante a Parigi in una splendida dimora comprata con i risparmi dei suoi furti miliardari. All'improvviso, nella vita delle due donne irrompe un giovane: un ladruncolo simpatico quanto inesperto, che s'introduce di notte nella villa. Celine decide allora di tenerlo con sé per istruirlo, e lanciarlo alla grande nel mondo della «ladreria». Di qui in poi sarà una girandola di situazioni divertenti, «intrecciate da dialoghi godmihssimi, tenuti dalla penna della Pacóme con abile leggerezza ed una strana malinconia femminile», assicura Patrick Rossi Gastaldi. Dalla Francia all'Inghilterra con un adattamento fiorentino: lo zampino è di Lucia Poli, che questa volta si è ispirata all'opera letteraria di Ivy Compton-Bur- nett, ottima narratrice di questo secolo, per creare «Deliziosi veleni» in arrivo al Teatro di Torino dal 29 gennaio al 1 febbraio (ore 21, domenica ore 16). Lucia Poh, autrice, regista e interprete, racconta di aver scelto la Compton-Burnett perché «attratta fortemente dal suo stile e dal suo mondo», lei che ha lavorato su Dorothy Parker e Karen Blixen, e predilige da sempre i percorsi al ferrmiinile un po' ambigui e sofisticati. Così non potevano mancare quelle atmosfere allucinatorie costruite su storie di famiglia che si ritrovano in tutti i romanzi della scrittrice inglese, e che la Poh ha rivisitato ambientandole nella Toscana di inizio secolo, sui colli intorno a Firenze, «in una di quelle ville che sono insieme case e scuole per fanciulle, dove si respira perbenismo - spiega la Poli -. Ci si muove nel chiuso di un salotto di cui non si distinguono neppure gli angoli e il mobilio, perché manca la luce e l'aria, ed il senso di oppressione è raddoppiato dai bagliori foschi di sentimenti crudeli, celati dietro apparenze di garbo infinito». Inutile dire che domina su tutto il sapore della storia nera (tel. 779.58.03). Ancora un appuntamento con l'eterno femminino, allo Juvarra il 29 gennaio alle 20,45: in prima assoluta l'Associazione Culturale Teatre presenta «Due donne quasi perfette» di Enrico Luttmann, premio Idi Autori Nuovi, diretto da Adriana Innocenti con Carola Ovazza e Paola Di Girolamo. Piccola analisi sul mondo femminile, la commedia si fa brillante nel raccontare due diversi modi di affrontare la solitudine, due stili di vita differenti. «Non si può pretendere di essere sempre perfetti ed irreprensibili. Concediamoci di sbagliare!», spiega Adriana Innocenti, che si dichiara entusiasta del testo e anche della compagnia giovane, nata tre anni fa proprio per dare voce alla drammaturgia italiana emergente. (Repliche fino ali'8 febbraio, tel. 532.087). Monica Sicca

Luoghi citati: Firenze, Francia, Inghilterra, Montalto Dora, Parigi, Rivoli, Toscana