Il teatro intimo di Stridberg di Monica Bonetto

Il teatro intimo di Stridberg Spettacoli, film, mostra fotografica per un autore rivoluzionario Il teatro intimo di Stridberg UN congedo sotto forma di omaggio quello che il Gnippo della Rocca offre al secolo che sta per Finire. S'intitola «Cantiere di fine secolo» ed è un progetto triennale dedicato agli «autori rivoluzionari» del '900: quegli autori cioè che hanno segnalo profondamente l'arte teatrale apportando umori inaspettati e nuove idee, che hanno scardinato abitudini stantie e dato voce alle inquietudini del tempo in cui vivevano, e che così facendo hanno permesso al teatro di sopravvivere, di continuare ad essere specchio non soltanto della società ma dell'uomo che in quella società vive. E allora Strindberg, Beckett, Brecht, Pinter e anche gli italiani Viviani e Pirandello, «un viaggio triennale - spiega Emilio Russo del Gruppo della Rocca - con molte digressioni, parzialità e la certezza di dimenticarne molti; una riflessione anche su noi stessi, sugli autori già incontrati e quelli trascurati, mentre si avvicina il 2000 che per il Gruppo della Rocca significa anche trent'anni di vita e di lavoro per un teatro fuori dagli schemi)). Si comincia dunque con Strindberg. Il progetto, variamente articolato, prevede oltre al «Pellicano» con la regia di Missiroli (in scena all'Adua dal 3 al 16 marzo), una mostra di fotografie organizzata con la Fondazione Italiana per la Fotografia (dal 4 febbraio), una rassegna cinematografica in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema (in aprile), la ricostruzione del Teatro Intimo (fondato da Strindberg nel 1907) con la produzione di una serie di cinque atti unici diretti da altrettanti registi, un convegno, laboratori, attività didattiche. A ciò si aggiungano la messa in scena di «La più forte» per la regia di Massimo Navone al Caffè Baratti (dal 6 al 15 marzo), una «veglia» dedicata a Strindberg il 18 aprile con attori, registi e studiosi ed infine l'intervento della Compagnia Satori di Stoccolma che presenterà «L'isola dei morti)), che ha ricevuto entusiastici consensi all'ultimo Festival strindberghiano in Svezia (17-19 aprile). Ma torniamo alla piccola rassegna dedicata al Teatro Intimo che s' inaugura questa settimana. L'insieme dei cinque atti unici è raccolto sotto il titolo «Notti di sonnambulo ad occhi aperti» ed è realizzato, con il cooordinamento artistico di Oliviero Corbetta, in collaborazione con il D.A.M.S. di Torino e l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il primo spettacolo debutta giovedì 29 gennaio alle 21,45 al Teatro Adua (sino all'8 febbraio) ed è la messa in scena di «Davanti alla morte». La regia è di Corbetta, l'interpretazione è affidata a Marco Morellini, Mattia Mariani, Luisa Ziliotto, Cristina Belvederesi, Federica Valenti e Umberto Gillio. Si tratta di un epilogo, della tragica conclusione di un'esistenza inutilmente sacrificata e vanamente difesa; è un dramma che approda al suicidio di uno dei protagonisti come a un gesto eroico di estrema generosità e che quasi immediatamente lo tramuta nell'ennesima sconfitta di un uomo cui è negata ogni consolazione. L'atto unico successivo è «L'isola della morte-Autunno» o meglio, l'elaborazione drammaturgica che Mario Jorio ha tratto da un testo teatrale e da una novella di Strindberg e che dirigerà con Marco Morelhni nelle vesti del protagonista. Lo spettacolo debutt'erà il 12 febbraio e sarà replicato sino al 22. Ad esso seguiranno «Paria» (dal 26 febbraio all'8 marzo) con Paolo Musio e Gabriele Benedetti diretti da Werner Wasse, «Creditori» con Valeriano Gialli, Germana Pasquero e Andrea Zalone per la regia di Michele Di Mauro (dal 17 al 26 marzo) ed infine, dal 30 marzo all'8 aprile, «Autodifesa di un folle» interpretato da Tommaso Banfi e diretto da Massimo Navone. Il biglietto singolo per ogni spettacolo costa 15 nula hre, 10 mila il ridotto. E' in vendita inoltre un abbonamento a tutti e cinque gli spettacoli al prezzo di 50 mila lire. La mostra fotografica che si inaugurerà nei prossimi giorni e che resterà aperta sino ai 22 febbraio si intitola «Il demone ambiguo-Fotografi per Strindberg», è curata da Roberto Mutti, e sarà ospitata al Museo della Fotografia, in via Avogadro 4. Le opere di Agnese Purgatorio, Marina Calvo, Enrico Cattaneo, Marianne Boutrit, Idith Greenberg, Giorgio Sottile non sono una documentazione teatrale ma «interpretazione, tra inferno e limbo, di uno stile di pensiero». Monica Bonetto Il teatro intimo di Stridberg Una foto di August Strindberg cui è dedicato il progetto

Luoghi citati: Corbetta, Marianne, Stoccolma, Svezia, Torino