TEATRI 90 La scena ardita dei Nuovi Gruppi di Silvia Francia
TEATRI 90 La scena ardita dei Nuovi Gruppi TEATRI 90 La scena ardita dei Nuovi Gruppi ■ NUOVI protagonisti della n scena che reclamano visibiM lità. La creatività allo stato nascente, un percorso in divenire, tutto ancora da inventare. Queste le cifre preminenti dell'operazione «Teatri 90», realizzata da Laboratorio Teatro Settimo e Zona Castalia in collaborazione con il Teatro Juvarra e con l'appoggio del Comune, del Comitato Organizzatore della Biennale Torino '97 e dell'Ente Teatrale Italiano. L'iniziativa, ideata e curata da Vittorio Calbi in collaborazione con Vincenzo Amato, s' inaugura con una composita rassegna di spettacoli, ma si profila, idealmente, come «progetto di un sistema teatrale contemporaneo ed europeo attento al nuovo pubblico che proporrà spettacoli, processi formativi e nuove metodologie produttive, individuazione di spazi scenici contemporanei e promozione di una nuova generazione di spettatori». Un programma ambizioso che s'inaugura, appunto, con la rassegna «Teatri 90. La scena ardita dei nuovi . gruppi», in programma dal 24 gennaio al 2 febbraio tra il Teatro Garybaldi di Settimo (via Garibaldi 4, tel. 897.17.64), Zona Castalia (via Principe Amedeo 8/a, tel. 544.525) e lo Juvarra (via Juvarra 15, tel. 540.675). La manifestazione presenterà «una selezione dei gruppi del momento, scelti per la diversità di proposte e la differenza di percorsi, così da offrire uno sguardo il più possibile articolato sui cantieri in corso». Una vetrina nazionale all'insegna della varietà insomma, seppure necessariamente parziale: tra poetiche già ben riconoscibili e creatività germinanti, tra novità e spettacoli già rodati ma ritenuti, comunque, interessanti. Operazione meritevole - al di là dell'oggettiva qualità di proposte che sarà a suo tempo valutata - proprio per l'intento pluralistico di accostare e confrontare voci ed istanze. La ricognizione, che preannuncia un dispiegamento di forme, sonorità, ingegnerie spettacolari, feroci virulenze e travestimenti adolescenziali, poesia e sberleffi, si apre il 24 appunto al 21, al Garybaldi di Settimo. In scena, il gruppo Motus di Rimini con «Catrame» ovvero «Icone neuroniche sulle autostrade spinali - low tech exibition» di Enrico Casagrande, Daniela Niccolò, David Zamagni e Cristina Zamagni. Il gruppo fondato nel '91 come nucleo di lavoro aperto alle più diversificate commistioni artistiche e «promiscuità di forme espressive» presenta, in teatro da discoteca, corpi in esposizio¬ ne, quasi sculture sceniche: puro sberleffo ai generi, ai codici, ai recinti disciplinari. Tra esibizionismo, body-art e pornografia, tra Beckett, Warhol, Bacon e Ballard. Il 25 e 26 alle 19 e 21, allo Juvarra, Fanny e Alexander (di Ravenna) in «Ponti in core». Un teatrino barocco in metallo, con 24 scranni che inglobano altrettanti spettatori è il sacrario dove riesumare la storia di Cipresso e Dorotea, attingendo a Leonardo, «Pinocchio», Carroll e Cvetaeva. Un macabro rito infantile che ricorda Greenaway, atmosfere da fiaba e pulsioni oniriche, grilli dorati che invadono i cadaveri dei protagonisti e tanta nostalgia del cuore, «semplificato nodo centrale di rituali ridicolisimi e molto lacrimosi». Quasi un «manifesto artistico» per il Teatro dei Sassi di Matera, che presenta, il 26 e 27 alle 21, al Garybaldi «Magnifico teatro luminario» che, attraverso la metafora del varietà, cerca lo «stato di necessità dell'artista», il suo stare sul palco per necessità, in situazione di povertà quasi assoluta. Da Caserta arriva, invece, il Teatro della Bugia, che il 26 e 27 alle 22,30 sempre al Garybaldi propone «Rafè sto ccà» di e con Pierluigi Tortora: recital dedicato al teatro di Raffaele Viviana Le danzatrici del gruppo torinese Agar saranno sul palco di Zona Castalia il 28 e 29 alle 21 con «FK», studio ispirato alla pittrice messicana Frida Kahlo. Segue, in seconda serata, La Nuova Complesso Camerata (Montecchio Emilia-Bitti, Nuoro) con lo struggente «La nuova gioventù (movimento finale dall'opera di Pier Paolo Pasolini)» (il 28) e «Il ritorno è un addio alla fanciullezza. Vita ecanti di Dino Campana». S'intitola «Nur Mut» ovvero «La passeggiata dello schizo» lo spettacolo proposto il 30 e 31 al Garybaldi dal Gruppo di Lavoro Masque Teatro fondato nel '90 a Forlì, che affronta il tema dell'uomo alle prese con il proprio corpo inteso come macchina, ancora organico ma già cyber. Nelle stesse date, in seconda serata sarà sul palco del Garybaldi, per la compagnia torinese SantiBriganti, l'attore Domenico Castaldo, diplomato alla Scuola dello T.S.T.. In cartellone, il suo «Tamerlano» tratto dall'opera di Marlowe. Ha raccolto lusinghieri successi di critica e destato la curiosità del pubblico, l'«Edipo» del Teatro del Lemming che sarà in scena il 30 e 31 gennaio e l'I e 2 febbraio a Zona Castalia dalle 14 in avanti. La ragione dell'orario anticipato ripetto alle altre performances è nella ' formula stessa dello spettacolo, sottotitolato «Una tragedia dei sensi» e allestito per uno spettatore alla volta dal Teatro del Lemming di Rovigo. Tra provocazione e filosofia del teatro, lo spettatore affronta bendato un percorso attraverso cui i suoi sensi sono sollecitati. Tra discorso poetico e avvolgimento sensoriale, si ripercorre con Edipo, un cammino dalla cecità ad una più intensa vista ulteriore. L'intera rassegna sarà seguita da un osservatorio di studiosi, critici e artisti di differenti ambiti disciplinari - spiegano i curatori della manifestazione - per mettere a confronto i punti di vista sulle nuove scene. Una tavola rotonda conclusiva si terrà il 31 gennaio. Informazioni sulla manifestazione all'897.17.46, biglietti a 10 mila lire. Silvia Francia TEATRI 90 La scena ardita dei Nuovi Gruppi Una scena di «Catrame» Nellefotojn ■basso, da sinistra Paola Chiama della compagnia Agore un'attrice di «Edipo» del Lemming
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