I FILI DI TORINO di Bruno Gambarotta

I FILI DI TORINO INCONTRI I FILI DI TORINO Racconti e ricordi intorno alla città FINALMENTE! Come altrimenti si può cominciare la descrizione di un'iniziativa razionale e coerente che racconta «Per filo e per segno» la nostra città, scavando in ogni buco, da ogni quaderno ricavando un insegnamento o almeno una suggestione? Dal 21 gennaio al 17 aprile, la Galleria d'Arte Moderna ospiterà conversazioni che puntano a raccontare «Torino non a casq». Voluta dall'Assessorato per le Risorse culturali, come racconta Ugo Perone nella presentazione della rassegna, la serie di incontri ha scelto di subire il fascino di quanto si sta perdendo e che la nostra epoca, viziata da un curioso analfabetismo da eccesso di informazioni, può salvare con l'unica forma che da sempre consente all'uomo di perpetuare le proprie tradizioni: il racconto. Così, davanti ad un ideale caminetto, il filo della città si dipanerà agli attenti - e speriamo numerosi - ascoltatori che vorranno scoprire i segreti della contrada di Dora Grossa (il 29 gennaio) o ridere alle fandonie che proponeva l'avanspettacolo torinese (6 febbraio), fino ai quadri di Casorati, al Decò e al Razionalismo degli Anni Venti e Quaranta (19 marzo: occasione questa anche per conoscere il giovane e affascinante architetto Roberto Fraternali, tra i fondatori del progetto «Città liquida»). «Per filo e per segno» è dunque un modo per riappropriarsi della città, ascoltando racconti, ma anche guardando immagini di repertorio, diapositive, recitazioni che accompagnano le descrizioni. Che non ci siano, per una volta, Pavese, Alpino, Calvino, e nemmeno Baricco, Voltolini e Culicchia sa di squarcio dietro le vere quinte, dove tutti costoro si sono cibati per fare letteratura. Piuttosto, si spera di ricevere volta per volta bibliografie di approfondimento, magari legate alle biblioteche civiche, piantine da riportare a casa e da lasciare nei cassetti finché un figlio o un nipote non le riprenderà in mano, se nel frattempo si sarà persa quell'unica copia rimasta di «Torino un po'», rnirabile volumetto di Valdo Fusi che raccoglie segreti di palazzi, vie, cortili. Ottima idea anche quella di coinvolgere nel progetto numerose associazioni (impossibile citarle tutte), ciascuna con la propria specificità. Si apre con «Storie, fatti e fattacci di Torino», mercoledì 21, alle 17 con Renzo Rossotti, Ugo Perone e il futuro sindaco ad honorem della città (benché d'origini astigiane): Bruno Gambarotta. Paolo Verri

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