Melatonina
Melatonina Melatonina Pmdotta doli 'epifisi o ghiandola pineale agirebbe anche contro alcuni tipi di tumori LA melatonina è un ormone prodotto dall'epifisi, detta anche ghiandola pineale, nome datole da Galeno («corpus pinealis») agli albori della medicina (129-201 d.C). Pur essendo conosciuta da tanto tempo, questa ghiandoletta situata in profondità tra i due emisferi cerebrali, ha mantenuto fino a pochi decenni fa il segreto della sua funzione, tanto da essere considerato un organo involutivo, un inutile reperto archeologico. Il mistero durò fino al 1958, quando Lerner e collaboratori riuscirono a isolare da questo corpuscolo una sostanza che faceva contrarre i melanociti della cute degli anfibi e dei pesci, e che per questo fu chiamata melatonina. Da allora vi fu un crescendo di sorprendenti scoperte, tanto da far considerare il campo di ricerca intorno alla melatonina uno dei più promettenti in vari settori della medicina. Il ruolo più affascinante svolto dall'epifisi è quello di «trait d'union» tra ambiente esterno e organismo. E' infatti un «trasduttore neuro-endocrino foto-sensibile», denominazione astrusa che significa che è un organo in grado di «tradurre» gli stimoli luminosi esterni in messaggi ormonali interni, in modo che l'organismo possa sincronizzare le sue funzioni al variare delle condizioni ambientali. In pratica, stimoli provenienti dalla retina regolano la produzione di melatonina della pineale. Il buio la stimola, mentre la luce la deprime, motivo per cui i livelli notturni di melatonina sono molto più alti di quelli diurni. A sua volta la melatonina imprime il suo bioritmo sull'ipotalamo (dove è localizzato 1'«orologio interno») e, di conseguenza, sul rilascio ormonale dell'ipofisi e delle ghiandole endocrine ad essa sottoposte. Attraverso questo meccanismo la melatonina esplica il suo ruolo di sincronizzatore dei fondamentali bioritmi dell'organismo, quali sonno/veglia e riposo/attività. Ma per questo ormone vengono ipotizzate altre importanti funzioni e nuovi campi di applicazione. Un argomento di grande attualità è il rapporto melatonina/tumori. E' stato visto che l'asportazione della ghiandola pineale induce nei ratti un'accelerazione della crescita e della diffusione metastatica di alcuni tumori, mentre la somministrazione di melatonina ha un effetto inibente su tali fenomeni. Ciò ha fatto ipotizzare un analogo effetto su alcuni tumori umani. Effetto che non sarebbe espletato direttamente sulle cellule tumorali, ma attraverso l'inibizione di altri ormoni stimolanti il tumore (gli estrogeni, per esempio) e attraverso la modulazione del sistema immunitario. E' provato che l'asportazione della pineale induce nei roditori una depressione del sistema immunitario, che viene corretta dalla somministrazione di melatonina esogena. Alterazioni della produzione di melatonina sono state osservate in un certo numero di pazienti depressi, nell'ano ressia nervosa, negli obesi con eccessi bulimici notturni e in pazienti affetti da «disordine affettivo stagionale» che si manifesta da dicembre a feb braio con depressione, iper sonnia, crescita di peso per la tendenza a consumare zuc cheri. Per tutti questi disturbi si stanno tentando interventi fototerapici nell'intento di manipolare la secrezione di melatonina. Alla melatonina si è anche attribuita un'azione antinvecchiamento, derivante dalla sua capacità diretta e indiretta di proteggere organi vitali della cellula (membrane, mitocondri, DNA) dall'attacco dei radicali liberi. Per la sua capacità di inibire la produzione delle gonadotropine ipofisarie, è in fase di avanzata sperimentazione l'utilizzo della melatonina come contraccettivo, sia maschile, che femminile. Antonio Tripodina
Persone citate: Antonio Tripodina, Galeno, Lerner
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