Il primo tuffo nella stratosfera

Il primo tuffo nella stratosfera LA SAGA DEI PICCARD Il primo tuffo nella stratosfera L' INTERESSE per il giro del mondo in pallone che Bertrand Piccard si appresta a compiere - impresa che, pur non avendo dichiarate finalità scientifiche, si avvale di soluzioni tecniche avanzatissime - ci induce a ricordare l'avventura aerostatica che, nei primi Ami Trenta, stupì il mondo: l'esplorazione del primo tratto della stratosfera, finalizzata allo studio dei raggi cosmici. L'ideazione del programma, la progettazione del veicolo e la conduzione delle due ascensioni effettuate si devono allo scienziato svizzero Augusto Piccard, nonno del Bertrand che si appresta a ga reggiare con il pallone «Breitling Orbiter» e padre di Jacques, che con il batiscafo «Trieste» contribuì alla conquista degli abissi marini. All'epoca, piccoli pallonisonda erano arrivati fino a turca 30.000 metri di altitudine, ma i dati raccolti erano di poco valore, soprattutto a causa della variabilità (con l'altezza) delle condizioni di taratura delle apparecchiature, e della impossibilità di misurare la direzione della radiazione cosmica. Occorreva, dunque, «andare di persona». Augusto Piccard si servì di un pallone libero in tela di cotone gommato, con diametro equatoriale di 30 m e della capacità massima di 14.000 in'. Dalla fascia di sospensione partivano 128 funi che, più in basso, formavano 32 cavi per l'attacco della cabina. Questa era di l'orma sferica, in lamiera di alluminio puro dello spessore di 3,5 millimetri; aveva un diametro di 2,1 metri ed era munita di due portelli circolari a tenuta stagna del diametro di 460 millimetri, e di otto oblò a doppio vetro larghi 10 centimetri. Bombole di ossigeno e filtri di potassio per l'anidride carboni ca consentivano la l'espila* delle due pei bone a OuiClo me gas di spinta fu scelto l'idrogeno in quanto l'elio era troppo caro. Come zavorra si usarono pallini di piombo e sabbia. Un problema essenziale era quello della temperatura interna, a causa del freddo esterno e dell'irraggiamento solare. Per questo motivo, Piccard verniciò di nero metà della sfera, lasciando lucida l'altra metà, cosi da poter graduare la temperatura interna mediante un comando di rotazione delia cabina rispetto alla direzione dei raggi del sole. Ma il dispositivo di orientamento non diede buona pi uva e, nella seconda libteiisiuiie. la cabina fu semplicemente verniciata di bianco, coniando bulla stoica sopportazione dell'equipaggio. La prima ascensione (Piccard e Kipfer) avvenne il 27 maggio 1931 con partenza da Augsburg, in Germania, e terminò con un fortunoso atterraggio su un ghiacciaio di Gurgl, nel TiroIo; la seconda (Piccard e Cosyns) ebbe luogo il 18 agosto 1932 partendo da Duebendorf, presso Zurigo, e terminando in Italia, a Sud di Peschiera del Garda. Le altitudini raggiunte, secondo la severa procedura di omologazione internazionale, risultarono rispettivamente di 15.781 metri e di 16.201 metri, forse leggermente inferiori alla realtà. 1 risultati scientifici, tenuto eunto della strumentazione disponibile e delle condizioni effettive, furono notevoli e ripagarono l'impegno economico del «Fond National de Recherche Scientifique» (Belgio) che aveva finanziato l'impresa. Si ritenne, infatti, che questo promettente inizio avrebbe avuto un seguito: ma la mente pionieristica di Augusto Piccard era già iivultii al «pallone sottomarino»,

Persone citate: Augusto Piccard, Bertrand Piccard, Piccard

Luoghi citati: Belgio, Germania, Italia, Peschiera Del Garda, Trieste, Zurigo