CUBA TRA PAPA FIDEL E STORIA di Marco Tosatti

CUBA TRA PAPA FIDEL E STORIA CUBA TRA PAPA FIDEL E STORIA F. il viaggio dell'anno, la foto del_ 1 l'anno: il Papa e Fidel a Plaza de / la Revolucion, e intanto sono * usciti a raffica libri, nuovi e riediti per chi desidera affrontare il problema Cuba. Da tutti i punti di vista: poetico-sentimentale, storico-istituzionale, emotivoguerrigliero, e denuncia documentata di una situazione pesantissima a cui l'embargo decretato dagli Usa offre un alibi di cui non c'era bisogno. I numeri, le cifre e i racconti nudi e crudi hanno la forza penetrante della verità; e allora cominciamo a parlare di un testo preparato da Pax Christi, Cuba. La realtà dietro il simbolo. (ASE, pp. 238, L. 12.000). Comprende varie parti: comincia dal rapporto di una visita a Cuba compiuta da una delegazione di Pax Chrii Old P Chrii è ' sti Olanda. Pax Christi è un'organizzazione cattolica, pacifista, ovviamente, e con un sicuro penchant verso i poveri, il Terzo Mondo, gli sfruttati. La sentenza è nelle prime pagine: «Avevamo una certa simpatia per gli ideali della Rivoluzione. La verità è che siamo tornati da Cuba con un profondo sentimento di tristezza: l'impressione che abbiamo tratto dalla situazione di Cuba è deprimente, e lo è ancora di più perché ci siamo resi conto che le autorità cubane sono le maggiori responsabili dell'attuale stato di cose». Oswaldo Payà, leader del Movimento cristiano di liberazione, che vive - con difficoltà - a Cuba, perseguitato in molti modi, lancia un appello dalle pagine di questo libro: «E' molto facile trovare appoggio per la causa della dissidenza all'estero negli ambienti di destra e in quelli conservatori. Ma quello che a noi sta a cuore è ottenere l'appoggio della sinistra, e vogliamo che la sinistra apra gli occhi sulla realtà del nostro Paese». Il libro è pieno di spunti e informazioni, e getta luce su squarci agghiaccianti, certamente mascherati da un accurato maquillage per i cinque giorni della visita papale: gli occhi chiusi sul turismo sessuale che coinvolge spesso minorenni, bambine di dodici, tredici anni (Canada, Spagna e Italia si disputano questo disgustoso primato); uno stato di polizia occhiuto, onnipresente, soffocante, che impone sin dalla più tenera età la legge dell'ipocrisia; la fragilità di una situazione economica che privilegia ranghi di partito e governo, e affama il resto della popolazione, dal momento in cui l'89 chiuse il «rublodotto». Tende invece a fornire un quadro più favorevole al governo e al regime un saggio di Angelo Trento, professore di Storia dell'America Latina all'Istituto Orientale di Napoli [Castro e Cuba. Dalla Rivoluzione a oggi. Giunti, pp. 124, L. 14.000). Ci sono sostanziali differenze di cifre e di lettura, rispetto al libro precedente, e sembra prevalente l'interesse a mettere in luce i risultati positivi compiuti dalla Rivoluzione, rispetto alle ombre. Il problema dei prigionieri politici, per esempio, e del dissenso impedito o perseguitato, viene trattato forse in maniera non abbastanza approfondita; così come viene forse data un'importanza eccessiva agli effetti dell'embargo. Di genere del tutto diverso sono gli altri due volumi. La Rivoluzione interrotta, di Benigno (Editori Riuniti, pp. 245, L. 18.000) è l'autobiografia di Dariel Alarcon Ramirez, uno dei primissimi guerriglieri castristi, luogotenente del «Che» nella tragica impresa boliviana. Nel 1995 ha lasciato Cuba, e si è trasferito in Francia. E' un atto di accusa verso la classe dirigente attuale. «Questa storia tanto triste, tanto piena di sofferenze, di morti, ha un autore: Fidel. Vorrei che fosse giudicato in base ad essa per vedere se questa volta trova un'altra storia che lo assolva». Infine, di Romano Costa abbiamo L'Isola dell'orgoglio (Datanews, pp. 118, L. 20.000). Una teoria di immagini, icone e scenette; un'atmosfera languida, rassegnata, in cui il tragico appare naturale. Marco Tosatti Fidel Castro

Persone citate: Alarcon, Angelo Trento, Christi, Fidel Castro, Oswaldo Payà, Papa Fidel, Ramirez, Romano Costa