IL CONSIGLIO

IL CONSIGLIO IL CONSIGLIO di Giovanni Ronca Lf ENTUSIASMO popolare intomo all'Asia del boom merita una doccia fredda». E, con il senno di poi, che doccia avrebbe ricevuto. Paul Krugman, illustre economista del Mit di Boston, queste cose - recentemente pubblicate in Italia nel libro Un'ossessione pericolosa (Etas Libri, pp. 159, L. 25.000) - le scriveva già qualche anno fa. «La rapida crescita asiatica non è il modello per l'Occidente che molti autori affermano, e le prospettive future di tale crescita sono più limitate di quanto si immagini». Ebbene sì, aveva ragione e aveva ragione a scagliarsi con violenza contro la «pop-economia intemazionale», la cui ignoranza «si fa forte del numero», sciorinando dati ad uso di un'unica idea affascinante ma, secondo Krugman, sbagliata: lagfobafizzozione. Bisogna insegnare ai giovani a rispondere intelligentemente alle discussioni popolari. Toma alla mente il mito della Caverna di Platone: ci fu un tempo ricorda l'autore - in cui Kruscev, battendo la scarpa sul podio delle Nazioni Unite, dichiarò: «Vi seppelliremo». Ma così non è andata e a rileggere i numeri ci si rende conto che un sistema economico di quel tipo non avrebbe mai potuto reggere nel lungo periodo. E così è stato anche per le «Tigri di carta» del Sud-Est dell'Asia. Lo si sapeva fin da principio, era un fatto difficile da accettare, «specialmente per quegli intellettuali e commentatori politici americani (e non solo, ndr) che arretrano davanti ai monotoni compiti di ridurre i disavanzi e far salire il tasso di risparmio nazionale. Ma la teoria economica non è una scienza triste per volontà degli economisti; lo è perché alla fine dobbiamo sottostare alla tirannia non solo dei numeri, ma anche della logica che essi esprimono». Il libro del professore di Boston non si ferma al nostro presente, ma si spinge ben oltre. Oltre l'idea che, dopo la guerra fredda, sia arrivato il tempo di uno scontro aperto tra blocchi commerciali contrapposti. «Se ci fosse realmente una battaglia tra Usa, Europa e Giappone per la supremazia delle industrie del futuro scrive Krugman - ogni Paese vorrebbe riunire gli alleati per la lotta. Gli Usa si armerebbero con un Nafta più grande, il Giappone creerebbe un anello di alleati commerciali in Asia; l'Europa cercherebbe di incorporare la maggior parte dell'Europa orientale. Ma questo non accadrà». Non vogliamo rovinare al lettore il gusto di accendere una nuova luce nella Caverna per vedere in maniera diversa le ombre del futuro, ma - ne siamo sicuri - la chiarezza espositiva e la brillante sagacia di Paul Krugman non lo deluderanno e, forse, lo aiuteranno ad assumere un atteggiamento più critico nei confronti di ciò che oggi sembra così ovvio e già scritto.

Persone citate: Giovanni Ronca, Krugman, Kruscev, Paul Krugman, Platone