INCHIOSTRO di CINA

INCHIOSTRO di CINA INCHIOSTRO di CINA SISTE una letteratura orientale o esistono piuttosto le letterature di Cina, Giappone, Corea, Vietnam? Lo sguardo a Oriente, reso possibile dal Convegno del Grinzane Cavour, probabilmente darà una risposta a questo interrogativo e forse confermerà le profonde differenze di orientamento, esigenze e poetiche degli autori dei quattro Paesi invitati. In ogni caso, la sempre maggiore presenza nell'editoria italiana delle opere degli scrittori di queste aree, considerate periferiche (Estremo Oriente) rispetto alla collocazione «centrale» dell'Europa, è un segno della loro innegabile vitalità e della sempre maggior attenzione con cui in Occidente si guarda alle culture non occidentali. La ricchezza dei filoni narrativi e la molteplicità delle voci che esprime la sola Cina costituiscono un fenomeno a se stante. Il rigetto del realismo socialista ha aperto la strada alla ricerca, alla sperimentazione, consentendo un vero rinascimento della letteratura dopo gli anni della Rivoluzione culturale. Il desiderio di conosce li asMTlcdml re quanto era avvenuto in quegli anni all'estero è stato impellente come l'aspirazione successiva di rimettersi in pari con la narrativa mondiale, leggi occidentale. Il nuovo centro focale è stato un approccio individuale non più soggetto a norme ideologiche e finalità politiche. Dal punto di vista del contenuto, una delle principali preoccupazioni che è dato identificare nella produzione di autori come Acheng, Mo Yan, Su Tong e, in un certo modo, anche Yu Hua, è il rapporto con il passato, inteso sia come la «vecchia società» della Cina pre-rivoluzionaria, che la tradizione culturale combattuta negli anni del maoismo, ma anche il passato più prossimo della Rivoluzione culturale. L'esigenza è quella di misurarsi con esso attraverso lo strumento estetico, ciascuno a modo suo. Mo Yan con Sorgo rosso tende a recuperare un passato contadino eroico e magico al quale conferisce con la sua scrittura forte e visionaria uno status mitologico. Su Tong è interessato alla trama delle relazioni interpersonali e allo sviluppo dell'individualità in situazioni critiche, come si vede in Mogli e concubine. Acheng con la Trilogia dei re cerca di riallacciare le fila con il taoismo alla ricerca dei connotati dell'uomo cinese in vista della creazione di una mentalità moderna. Yu Hua inscena la violenza della società cinese del passato remoto e prossimo. Nel suo racconto 1986, un insegnante arrestato durante la Rivoluzione culturale impazzisce e, in preda alle allucinazioni, applica a se stesso le punizioni-torture per le quali andavano famosi un tempo i cinesi: si brucia il viso con un ferro incandescente, si taglia il naso, si sega via dei lembi di pelle, si castra. Lo sguardo sull'oggi e sulla realtà contemporanea è portato da Wang Shuo, che narra le gesta di uno strato sociale marginale, fatto di teppistelli, trafficanti, ladruncoli. Anti-eroi che vivono dei cascami del «socialismo di mercato» rigettando i dogmi dell'uno (il socialismo) e dell'altro (il mercato). Maria Rita Masci Gli scrittori fanno i conti con i disastri della. Rivoluzione e i pericoli del Mercato. Tornano a interrogarsi sulle radici contadine e alle epopee delle masse preferiscono le inquietudini degli individui, antieroi in cercLidentità. Gli scrittori fanno i conti con i disastri della. Rivoluzione e i pericoli del Mercato. Tornano a interrogarsi sulle radici contadine e alle epopee delle masse preferiscono le inquietudini degli individui, antieroi in cerca Lidentità. t

Persone citate: Acheng, Maria Rita, Sorgo, Tong, Wang Shuo, Yu Hua

Luoghi citati: Cina, Corea, Estremo Oriente, Europa, Giappone, Grinzane Cavour, Vietnam