Pollini: un dispetto architettato dal pds

Pollini: un dispetto architettato dal pds Pollini: un dispetto architettato dal pds I PARTITI E VIALE MAZZINI O ROMA NOREVOLE Marco Follini, come giudica le ultime vicende Rai? «Ho valutato negativamente l'operato del cda. Valuto ancora più negativamente l'epilogo. Il passaggio dalla padella alla brace mi pare sia stato fulmineo». Però il cda che criticavate tanto infine è caduto. «Mi ostino a credere che la Rai abbia bisogno di una nuova legge, che non sia impossibile trovare un'intesa su un management che non sia fatto solo di intellettuali organici dell'Ulivo, un consiglio che sia garanzia di pluralismo, e una netta separazione delle funzioni di mdhrizzo e gestione. In ogni caso, affidare le scelte di nuovi consiglieri alla lotteria dei presidenti di Camera e Senato non mi pare la cosa migliore. Tanto più che si è appena visto che non funziona». Le nuove regole veramente non le invocava tanto il Po¬ lo, ma il pds, che poi ha finito per chiedere di azzerare U vertice. «Non è così. Quello delle nuove regole da parte nostra è stato un vero e proprio tormentone, e posso assicurare che non è finito. Su questo fronte ci siamo mossi molto prima che si arrivasse al precipizio». Ma se oggi avete addirittura minacciato di votare a favore di questo cda: non è paradossale? «Paradossale è la posizione del pds, che mi pare si comporti come fece la de quando votò contro il governo Fanfani, monocolore democristiano, per provocare le elezioni anticipate. Verso questo vertice che ha ulivizzato la Rai, il pds dovrebbe avere solo riconoscenza». Lei come spiega questo paradosso? «E' un dispetto. Il tentativo di riguadagnare un primato in questo campo con un'azione di forza e un'iniziativa fondata sul dispetto». [m. g. b.] A sinistra il sottosegretario Vincenzo Vita

Persone citate: Fanfani, Marco Follini, Vincenzo Vita

Luoghi citati: Roma