Giustizia, un vertice dell'Ulivo

Giustizia, un vertice dell'Ulivo Dopo il voto su Previti, offensiva della Quercia per ricucire col ppi Giustizia, un vertice dell'Ulivo //pds: non esistono maggioranze alternative ROMA. La votazione sul casoPreviti ha indotto il pds a far pressing sul ppi e ad invocare una «politica comune sulla giustizia»; ha suscitato nel Polo la speranza di un riavvicinamento alla Lega, anche se l'effetto più immediato del voto di due giorni fa è che, dopo mesi, si torna concretamente a parlare di separazione delle carriere dei magistrati. Il primo partito a muoversi è stato ieri il pds, dal quale sono partiti diversi appelli al ppi perché non si «dissoci» più sui problemi della giustizia e perché sia trovata - magari in un vertice - una posizione comune di tutta la maggioranza su questi temi. Pietro Folena chiede «un manifesto comune», mentre il presidente dei senatori della sinistra democratica Cesare Salvi dice che «non è possibile che una maggioranza e un governo non abbiano una posizione comune sulla politica della giustizia». E alludendo ad un emendamento ppi sul finanziamento illecito dei partiti, Salvi diventa minaccioso: «Se dovesse riformarsi la maggioranza Polo-popolari-Lega su questo provvedimento, ciò non potrebbe non avere conseguenze politiche negative». Ma il ppi non ci sta e Marini fa un'obiezione motivata: «Nella votazione solo il ppi si è affidato al libero e personale convincimento dei suoi parlamentari, mentre gli altri partiti hanno espresso di fatto un voto di schieramento». Certo, anche Marini auspica: «L'Ulivo saprà dimostrare che anche sulla questione giustizia è possibile realizzare una positiva convergenza di opinioni». Dalla parte del Polo invece più che al ppi, si guarda alla Lega e la speranza è che il voto su Previti possa costituire un precedente importante per far risorgere un'alleanza che sembrava irripetibile. Lo dice chiaramente il presidente dei deputati di Forza Italia, Pisanu: «Tra noi e la Lega si sono verificate importanti convergenze, dalla battaglia sull'Iva al caso Previti e non escludiamo la possibilità di incontri volta per volta su problemi concreti». E se da una parte il pds fa pressing sul ppi e dall'altra Forza Italia «corteggia» la Lega, l'effetto di tutto questo è che si torna a parlare di separazione delle carriere dei magistrati. E persino personaggi di proverbiale prudenza affaccia- no questa ipotesi, a cominciare dal presidente della Commissione parlamentare per i servizi segreti Franco Frattini: «E' possibile un'intesa con la Lega attorno ad una formula equilibrata di separazione delle carriere e questa convergenza è nei fatti. Noi e la Lega abbiamo presentato emendamenti analoghi». Ma Frattini va oltre: «L'alleanza programmatica con la Lega non si fa contro i giudici», ma potrebbe concretarsi anche sulla proposta leghista di elezione diretta dei pm, perché dice Frattini «questa proposta è già attuata in Paesi di sicura democrazia come gli Stati Uniti». Ma lo stop arriva subito da An: uno dei nuovi «vice» di Fini, l'ex magistrato Alfredo Mantovano, dice che «il testo sulla giustizia è già abbastanza impegnativo e arrivare alla separazione delle carriere sarebbe eccessivo». Eppure la riapertura del dibattito su un tema che sembrava accantonato, non piace al Csm e infatti proprio ieri da quel consesso si sono alzate diverse voci critiche e preoccupate. E così, all'indomani del voto che ha bocciato la richiesta di arresto per Cesare Previti, i due schieramenti sono entrati in fibrillazione, al punto che un per¬ sonaggio mai eccessivamente fazioso come Giuliano Urbani fa suonare l'allarme: «C'è stato un dibattito scadentissimo, sgradevole, spiacevole che certo non ha contribuito a migliorare la comprensione reciproca. Io sono molto preoccupato per le sorti della Bicamerale in aula. O si trova tra i maggiori partiti un clima di collaborazione, oppure il gran numero di emendamenti presentati potrebbe affossare tutto». Molto più ottimista di Urbani è il presidente del Consiglio Prodi che, pur non esprimendo opinioni sul caso-Previti, dice che «il voto non metterà a rischio la Bicamerale né la vita politica tout court. E' un capitolo che si è chiuso e basta». E ieri sera, di ritorno da una visita-lampo in Macedonia, a chi gli chiedeva come avrebbe votato lui sul caso-Previti, Prodi ha glissato: «Dite che potevo andare a votare? Ma avete visto dove ero. Ero impegnato nel colloquio con Kohl». E intanto la posizione del ppi e del Polo sulla depenalizzazione per il finanziamento illecito ai partiti fa dire a Marco Pannella: «Se davvero questo Polo avesse problemi di leadership sarebbe intelligente ed equo riconoscere che nessuno come Craxi potrebbe risolverli...». [r. r.] I «RE NODI DELLA GIUSTIZIA K ^ I LE RIFORME ! ■^NJft I COSTITUZIONALIj (I nuovo Csm diviso in due sezioni per guidici e pm fa parte del pacchetto messa a punto dalla Bicamerale che la Camera comincerà ad esaminare dal 26 gennaio, le due sezioni DI Pietro a Borrèllì sono venute sollecitazioni del Csm sono state il prodotto di un asse per una «articolazione» dei referendum per ^trasversale polo-ppi che pds, prc e verdi fa^ interpellare direttamente i cittadini sulla riforma I REFERENDUM j Uno, come prevede la legge, confermativo della Grande Riforma, o più quesiti su ciascuna; delle sue parti? Tema di grande attualità dopo che da ranno di tutto per rovesciare in aula. Ma il .|emà..véramente.sal4a «estàla separoiione. delle camere: il polo si prepara a dare battaglia. f f | | i f | {•••• costituzionale delta giustìzia. : mai aperto AMNISTIA ! DOPO LE RIFORME f Un terna caro al polo ma recentemente sollevato anche eia Viòlante: Il-dibattito è più che

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