COVIUNISMO

COVIUNISMO Gulag e lager, crimini «gemelli»: l'accusa di uno storico a un'ideologia con 60 milioni di scheletri nell'armadio COVIUNISMO 70 COanni di oblio i RA gli storici c'è un accordo abbastanza generale sul fatto che comunismo bolscevico e nazionalsocialismo abbiano una natura simile. Trovo felice l'espressione di Pierre Chaunu: sono gemelli eterozigoti. Entrambe le ideologie hanno preso il potere nel XX secolo. 11 loro scopo è giungere a una società perfetta, eliminando i «cattivi princìpi» che frappongono ostacoli. In un caso il principio negativo è la proprietà privata e cruindi i proprietari, e anche - siccome il male persiste dopo «l'eliminazione in quanto classe» di costoro - la totalità degli uomini, corrotta dallo spirito del «capitalismo» che si insinua nello stesso partito comunista. Nell'altro caso, il «principio negativo» si trova nelle razze cosiddette inferiori, in primo luogo negli ebrei, e quindi, poiché il male persiste anche dopo il loro sterminio, in altre razze e nella stessa «razza ariana», la cui «purezza» è mquinata. Comunismo e nazismo per legittimarsi invocano l'autorità della scienza. Vogliono rieducare l'umanità e creare un uomo nuovo. Entrambe le ideologie pretendono di essere filantropiche. Il nazionalsocialismo vuole il bene del popolo tedesco e dice di rendere un servizio all'umanità sterminando gli ebrei. Il comunismo leninista vuole il bene di tutta l'umanità. Questo universalismo gli fornisce un enorme vantaggio sul nazismo, il cui programma non è invece esportabile. Entrambe le dottrine propongono ideali elevati, adatti a suscitare devozione entusiastica e atti eroici. Ma affermano anche il diritto, e il dovere, di uccidere. [...) Cosa che è stata realizzata dove queste dottrine hanno raggiunto il potere, in misura sconosciuta nella storia. Ecco perché, agli occhi di chi è estraneo al sistema, nazismo e comunismo sono criminali. Ugualmente criminali? Avendo studiato entrambi, e conoscendo i record in intensità criminale del nazismo (le camere a gas) e in estensione del comunismo (più di sessanta niilioni di morti), 0 tipo di peiversione delle anime e degli spiriti operata dall'uno e dall'altro, credo che non sia il caso di entrare in questa pericolosa discussione, e che si debba fermamente e semplicemente rispondere: sì, sono ugualmente criminali. Il problema che ci poniamo è questo: come mai oggi la memoria storica tratta in modo diverso le due ideologie, al punto da aver quasi dimenticato il comunismo? [...] In confronto al comunismo, la damnatio memoriae del nazismo, lungi dal conoscere qualsiasi tipo di prescrizione, sembra aggravarsi di giorno in giorno. Ogni anno l'ampia biblioteca si arricchisce. Musei e mostre mantengono vivo, e a ragione, l'orrore del crimine. [...] Alfred Grosser, a proposito del suo libro La memoria e l'oblio, dichiarava, nel 1989: «Quello che chiedo è che, quando si pesa la responsabilità dei criniini del passato, si appuchino gli stessi criteri per tutti». Certo. Ma è molto difficile ed è in quanto storico, e non come giudice, che oggi vorrei, sine ira ac studio, tentare di interpretare questi fatti. Non posso pensare di esaurire il soggetto, ma posso almeno enumerare una Usta non limitativa di fattori. Il nazismo è più conosciuto del comunismo perché l'armadio con gli scheletri è stato spalancato dalle truppe alleate e perché molti popoli dell'Europa occidentale ne hanno avuto esperienza diretta. Ho spesso chiesto a un uditorio di studenti se conoscessero la carestia artificialmente organizzata in Ucraina nel 1933. Non ne avevano mai sentito parlare. Il crimine rrazista è stato principalmente fisico. Non ha contaminato moralmente le sue vittime e i suoi testimoni, cui non veniva richiesto di aderire al nazismo. E' dunque visibile, flagrante. La camera a gas, concepita per sterminare a livello industriale una por- zione limitata di umanità, è un fatto unico. Gulag e Laogai (i campi cinesi) restano avvolti nella nebbia, rimangono oggetti distanti, conosciuti indirettamente. Con una eccezione: la Cambogia, di cui oggi vengono aperti i carnieri. Il popolo ebreo si è l'atto carico di ricordare la Shoah. Era un obbligo morale che si iscriveva nella lunga memoria delle persecuzioni. [...] La guerr a, con l'alleanza militare tra le democrazie e l'Unione Sovietica, ha ridotto le difese immunitarie occidentali contro l'ideale comunista, che pure erario molto l'orti al momento del patto tra Hitler e Stalin, e provocato una sorta di blocco mtellettuale. Per fare la guerra con passione, una democrazia ha bisogno che il suo alleato possieda un certo grado di rispettabilità: se è il caso, glielo impresta. L'eroismo militare sovietico assu¬ meva, dietro incoraggiamento di Stalin, una forma puramente patriottica, e l'ideologia comimista, messa in riserva, si nascondeva. A differenza dell'Europa orientale, l'Europa occidentale non ha avuto l'esperienza diretta dell'arrivo dell'Armata rossa. Quest'ultima ò dunque stata vista come liberatrice, alla stregua delle altre armate alleate, cosa non provata né dagli Stati baltici, né dai polacchi. [...) La debolezza dei gruppi capaci eli conservare la memoria del comunismo. Il nazismo e durato 12 armi, il comunismo europeo, a seconda dei Paesi, tra 50 e 70 armi. La durata ha un effetto di auto-amnistia. Durante questo tempo immenso, infatti, la società civile e stata atomizzata, le élites sono state successivamente distrutte, rimpiazzate, rieducate. Quasi tutti, dall'alto al basso, hanno trafficato, tradito, si sono moralmente degradati. E, cosa ancora più grave, alla maggior parte di coloro che sarebbero stati in grado di pensare, è stato negato di conoscere la propria storia e hanno perso la loro capacità di analisi. Leggendo la letteratura lussa di opposizione, che è la sola vera letteratura del Paese, si sente un lamento straziante, l'espressione di una stanchezza infinita, ma quasi mai si meontra un'analisi razionale. La coscienza del comunismo è dolorosa, ma rimane confusa. [...1 L'annessione dell'ideale leninista da parte della sinistra, cosa che avrebbe peraltro fatto orrore a Kaulsky, a Bernstem, a Leon Bluin, a Bertrand Bussel e perfino a Rosa Luxemburg, ha fatto sì che oggi quest'idea venga assimilata a una disavventura sfortunata o a un incidente in qualche modo meteorologico di quella stessa sinistra, e ora che b scomparsa, quest'idea rimane come un progetto onorevole che ha preso una brutta piega. L'amnesia del comunismo spinge all'«iper-ricordo» del nazismo e viceversa, allorché la semplice e giusta memoria basta a condannarli entrambi, E' un aspetto della cattiva coscienza occidentale, da secoli, il fatto che l'origine del male assoluto debba trovarsi nel suo seno. Ci sono state diverse opinioni, su questa localizzazione. Il male e stato a volle situato nel Sud Africa dell'apartheid, negli Stati Uniti della guerra in Vietnam. Ma è sempre rimasto focalizzato sulla Germania nazista Russia, Corea, Cina, Cuba sono state vissute come esterne, o spinte verso l'esterno nella misura in cui si preferiva non vedere. 11 vago rimorso che accompagnava questo abbandono era compensato da una vigilanza, da una concentrazione truce dell'attenzione su tutto ciò che aveva rapporti col nazismo, su Vichy in primo luogo o, oggi, sulle idee perverse che crescono in certi ambienti delle estreme destre europee. Per concludere, una speranza. Sono stati necessari anni per prendere completamente coscienza del nazismo, perché superava quello che credevamo possibile e l'immaginazione umana era incapace di coglierlo. Potrebbe essere lo stesso con il comunismo, le cui opere hanno aperto un abisso altrettanto profondo, e che sono state protette, cosi rame Auschwitz lo è stato fino al 1945, dall'inverosimile, dall'incredibile, dall'impensabile. Il tempo, la cui funzione è svelare la realtà, svolgerà forse, ancora una volta, il suo compilo. Alain Besancon Dalla cattiva coscienza occidentale nasce l'iper-ricordo del nazismo cnildtDinmsrbsspidhalvunqzsss Comunismo bolscevico e nazionalsocialismo sono «gemelli eterozigoti», ma la memoria che i loro crìmini hanno lasciato nel XX secolo è molto differente: è questo il tema dell'affresco storico che Alain Besancon, docente di Storia della cultura russa, ha presentato in occasione del suo ingresso all'lnstitut de France, nell'autunno del '97. La relazione, che pubblichiamo in parte, è uscita sul periodico francese Commentare. Due immagini di lager comunisti: sopra un gulag sovietico, in alto a sinistra un campo di lavoro cinese

Persone citate: Alain Besancon, Alfred Grosser, Bertrand Bussel, Hitler, Leon Bluin, Pierre Chaunu, Rosa Luxemburg, Stalin