35 ore, bozza quasi pronta Un premio per chi assume di Roberto Ippolito

35 ore, bozza quasi pronta Un premio per chi assume 35 ore, bozza quasi pronta Un premio per chi assume LO SCONTRO SIIGLI ORARI UROMA N premio ai... più buoni. e' l'idea dei professori. Ovvero degli esperti che per conto del presidente del Consiglio Romano Prodi stanno studiando i contenuti del disegno di legge per la riduzione a 35 ore dell'orario di lavoro, che il governo ha concordato con Rifondazione comunista di presentare entro il 31 gennaio prossimo. I tecnici interpellati dal governo hanno lavorato ieri per ore e ore sulla bozza del progetto che Prodi deve discutere con la Confindustria e con i sindacati. I professori, capitanati da Paolo Onofri (che ha alle spalle le trattative per la riforma dello Stato sociale), torneranno a riunirsi oggi, ma non è sicuro che completeranno la loro opera. L'idea del premio ha comunque tenuto banco ieri. Si 'ratta di questo: lo Stato concederebbe una somma per ogni assunzione che un'azienda riuscisse a effettuare grazie alla riduzione dell'orario. Viene cioè imitato fino in fondo il modello francese, il provvedimento preannunciato dal governo di Lionel Jospin che intende concedere l'equivalente di due milioni e 700 mila lire italiane in rapporto alla riduzione dell'orario e alla creazione di nuovi posti. L'ipotesi del premio avanzata dagli esperti va al di là degli incentivi finora immaginati. Il governo potrebbe quindi non limitarsi a proporre sgravi contributivi f! chi riduce l'orario e appesantimenti per chi supera la soglia delle 35 ore e fa ricorso allo straordinario. Il disegno di legge dovrebbe co¬ munque essere imperniato sugli incentivi: gli esperti hanno concentrato l'attenzione sulla modifica delle aliquote dei contributi (tranne quelli previdenziali) che pesano sul costo del lavoro. L'ipotesi del premio, che scatterebbe subito dopo l'approvazione della legge, è stata discussa a lungo anche a caus^ degli oneri che comporta: quale sarà il giudizio del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi? E cosa dirà la Confindustria, già critica sugli incentivi per le conseguenze sui conti dello Stato? Come sarebbe distribuito negli anni il costo del provve- dimento? I professori di Prodi sono orientati a confermare la data del primo gennaio 2001 per l'applicazione delle 35 ore. E ritengono che nel 2000 potrebbe aver luogo una verifica per l'eventuale estensione dell'orario ridotto alle aziende con meno di quindici dipendenti. Prodi farà sue le ipotesi degli esperti? e quando le presenterà a sindacati e Confindustria? Ancora non c'è la convocazione per il primo incontro triangolare tra governo, imprenditori, Cgil, Cisl e Uil. Questa mattina alle 10 invece si incontrano il presidente dell'associazione degli imprenditori Giorgio Fossa e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Sergio Cofferati, Sergio D'Antoni e Pietro Larizza. L'incontro ha luogo nella sede di rappresentanza della Confindustria in via Veneto. Gli imprenditori intendono presentarsi al prossimo appuntamento con il governo solo per confermare l'opposizione alla riduzione dell'orario generalizzata e per legge. Cofferati, D'Antoni e Larizza verificheranno qumdi quali margini di manovra esistono. In difesa della libertà di contrattazione tra le parti, il ricorso al disegno di legge è sgradito ai sindacati (tuttavia più disponibili a valutare gli orientamenti del governo) ed è drasticamente contestato dalla Confindustria (timorosa per l'aumento del costo del lavoro). Cofferati è però molto severo nei confronti dei datori di lavori: «In verità - dice - ho l'impressione che le associazioni imprenditoriali e Federmeccanica in particolare usino l'orario per mettere in discussione l'impianto contrattuale introdotto nel luglio 1993». Cofferati protesta contro il presidente della Federmeccanica, Andrea Pminfarina, che ha previsto in seguito all'introduzione delle 35 ore il blocco degli aumenti contrattuali per otto anni. e' invece D'Antoni a criticare l'ipotesi di Pininfarina di un referendum tra i lavoratori: «Per quanto mi riguarda non sono mai stato favorevole ai referendum anche quando a chiederli sono i sindacati. Figuriamoci quando lo fanno gli imprenditori». Cofferati e D'Antoni si dichiarano in attesa di avere indicazioni più precise da parte di Prodi. Il governo, spiega il leader della Cgil, «dovrà convocarci qualora avrà pronta una proposta» ed evidentemente «non è ancora» in grado di effettuare le convocazioni per il primo incontro triangolare. D'Antoni sollecita il governo a rendere nota la sua proposta: «Non ci lasci in questa situazione di limbo». Roberto Ippolito I tecnici al lavoro Oggi primo incontro tra i sindacati e la Confindustria