Il macabro messaggio di Algeri all'Europa

Il macabro messaggio di Algeri all'Europa IL GRANDE TERRORE I Cinquantacinque uccisi in tutto il Paese, una bomba (4 morti) fa strage su un autobus nella capitale Il macabro messaggio di Algeri all'Europa Attentati e massacri durante la visita degli inviati dell'Unione ALGERI. L'esplosione di una bomba ha causato ieri a .Algeri 4 morti e 24 feriti su un autobus delle linee urbane. L'attentato è coinciso con la missione della «trojka» europea giunta nel Paese per contribuire a risolvere il problema del terrorismo integralista. L'esplosione è avvenuta mentre il mezzo transitava nel quartiere popolare di Ben Aknoun, nella zona collinare che domina il porto. Una serie di altri attentati porta il totale delle vittime segnalate ieri dai giornali a almeno 55. Nella provincia di Buira un presunto commando integralista ha assassinato 15 persone, tra cui due miliziani governativi, e ne ha ferite 4 dopo aver bloccato il pullman su cui viaggiavano. Gli sventurati sono stati uccisi a colpi di ascia. Neìia stessa provincia, tre persone sono state assassinate da terroristi che li hanno attaccati in casa a Beni Ulban. In scontri a Zeghouda sono morti 10 miliziani e 5 integralisti. Nella provincia di Medea nella notte di lunedì due persone sono state uccise da una bomba in un bar. A Prenda, nella provincia di Tiaret, cinque giovani sequestrate venerdì sono state ritrovate ieri sgozzate e mutilate. Nella stessa regione cinque presunti terroristi sono stati uccisi dalle forze dell'ordine. Nella notte di domenica, sei persone, tra cui un bambino, sono state sgozzate in una località isolata nei pressi di Hassi Bahbah. Quattro agricoltori sono stati uccisi a Belaas, nella provincia di Ain Defla. In questo clima la trojka dell'Unione europea ha incontrato il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf; il sottosegretario agli Esteri britannico Derek Fatchett - che a nome dell'attuale presidenza di turno britannica dell'Ue guida la missione - ha poi definito il colloquio «estremamente utile». «Abbiamo discusso di molti temi - ha precisato - sicurezza, diritti umani, cooperazione». Poi i tre europei (oltre al britannico, il ministro degli Esteri del Lussemburgo Georges Wolfart e l'austriaca Benita Ferrerò) hanno incontrato una delegazione di parlamentari di quattro partiti di opposizione e i direttori di tre quotidiani di editori privati, che hanno propugnato un accordo nazionale con tutti i partiti compreso il Fronte islamico di salvezza. Intanto da New York l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha rivolto una preghiera ai Paesi europei affinché siano più comprensivi e generosi con gli algerini che fuggono dal loro Paese martoriato e chiedono asilo politico. Sadako Ogata si è detta «turbata» dinanzi a quello che ha definito l'«approccio restrittivo» di molte nazioni nei riguardi dei profughi algerini. E' prassi che lo status di rifugiato venga applicato solo a chi è oggetto di violenza da parte delle autorità del suo Paese, ma quello dell'Algeria dove si assiste a quotidiani massacri è un caso speciale, ha sostenuto l'Alto commissario, e come tale va trattato in nome della solidarietà umana. Nel 1997, secondo stime dell'Alto commissariato, oltre 5 mila fuggiaschi algerini hanno chiesto asilo nei Paesi dell'Europa occidentale, ma solo 250 l'hanno ottenuto. Una curiosità da Londra: il quotidiano «The Guardian», che riserva ogni settimana una rubrica al mercato delle videocassette, segnala il successo della «Battaglia di Algeri» di Gillo Pontecorvo, un film di 32 anni fa, Leone d'oro alla Mostra di Venezia del 1966. «La forza di questa opera - si legge - è in parte dovuta alle qualità intrinseche e in parte al fatto che dimostra, dopo le recenti tragedie d'Algeria, come la storia sogni un filo rosso nel dramma e nel sangue». [Ansa] Gli europei: utili colloqui su diritti umani, sicurezza, cooperazione L'Alto commissario dell'Orni «Aprite di più le porte ai profughi»

Persone citate: Ahmed Attaf, Ben Aknoun, Benita Ferrerò, Derek Fatchett, Gillo Pontecorvo, Hassi, Sadako Ogata