Asse Polo-lega, salvo Previti
Asse Polo-lega, salvo Previti Lo scrutinio palese ha capovolto tutte le previsioni e il risultato non è giunto al fotofinish Asse Polo-lega, salvo Previti Alla Camera in 341 votano contro l'arresto ROMA. Nessuna previsione è stata rispettata. Si pensava che Cesare Previti sarebbe stato salvato dalle manette solo con il voto segreto, che per lui sarebbe stato chiesto da Forza Italia, e invece alle 18 e 45 minuti di ieri pomeriggio con scrutinio palese 341 deputati su 610 presenti hanno votato contro l'arresto dell'ex ministro di Berlusconi. Si pensava, anche, che lo scarto tra un risultato e l'altro sarebbe stato sul filo di lana, e invece è stato di ben 93 voti. Determinanti i 57 voti della Lega, certo, che all'ultimo momento, suscitando un visibile sospiro di sollievo in Cesare Previti, ha annunciato il voto contrario. Compreso Borghezio, che in giunta per le autorizzazioni a procedere si era invece espresso per l'arresto. «La magistratura opprime le nostre coscienze, questo è un voto politico, e noi votiamo contro l'arresto di Previti per votare contro la magistratura», dice il capogruppo Cornino, suscitando applausi da mia parte dei banchi di Alleanza nazionale. Ma Previti, salvato com'era previsto dai voti del Polo, ha trovato dalla sua parte anche 28 voti dei Popolari, a cominciare da Franco Marini, Ciriaco De Mita, Rosa Russo Jervolino, Franco Mattarclla, e Gianclaudio Bressa, considerato molto vicino a Romano Prodi. Come previsto, il presidente del Consiglio era assente: più che giustificato, poiché all'ora del voto stava ricevendo Kohl in visita ufficiale a Roma. E assenti sono stati anche i ministri Dini, Maccanico e Treu: gli altri segretari di Stato hanno votato tutti per l'arresto, compreso il popolare Andreatta. Ma a salvare Previti è stato anche Rinnovamento italiano: 3 voti in favore di Previti, e 9 astenuti, tra i quali il ministro Fantozzi e Gianni Rivera. librato è stato espresso non direttamente sull'arresto di Previti, ma sul parere della giunta, che a maggioranza aveva già espresso nei giorni scorsi la propria contrarietà: «Onorevole Carrara, si vergogni: lei ha copiato parola per parola i due terzi della difesa dello stesso Previti», ha tuonato Fabio Mussi, capogruppo della Sinistra Democratica, agitando i fogli del suo intervento in direzione del relatore di maggioranza della giunta. Non è servito a nulla. Al momento del voto, dopo l'intervento di Pisanu, seduto giusto accanto a un Silvio Berlusconi che ha ascoltato attento, in silenzio e a braccia conserte le quasi quattro ore di dibattito, la votazione è stata favorevole a Cesare Previti, il quale ha ricevuto per una buona decina di minuti le congratulazioni dei colleglli del Polo. Fuori, in Transatlantico, intanto si riversavano gli entusiasmi del Polo e la delusione, al limite dell'arrabbiatura, della maggioranza. D'Alema è scivolato via senza voler rivelare nulla di quel che stava pensando. Bertinotti, con amarezza, ha fatto notare che «si è trattato del voto di autodifesa di una casta, ma anche di un voto politico, che avrà come conseguenza un ulteriore distacco dalla politica da parte dei cittadini». Fabio Mussi non nasconde di considerare il voto «un errore», e gli si legge sul volto la rabbia: «Adesso bisogna che il processo si faccia rapidamente, perché gli italiani sappiano la verità sui gravissimi capi d'imputazione che pendono su Cesare Previti». Speriamo clic non siano le prove generali per la riforma della giustizia, si augura Gloria Buffo, esponente di punta della sinistra del pds. Eppure, in aula, nel suo intervento il capogruppo della Lega Cornino l'ha detto chiaro e tondo: «Votiamo contro la magistratura, e lo faremo ancora: bisogna separare nettamente le carriere di chi giudica c di chi inquisisce». Molto soddisfatto, naturalmente, Silvio Berlusconi. Nonostante appena uscito dall'aula, per infilarsi in una improvvisata riunione con Proviti e Pisanu nelle stanze del gruppo parlamentare, avesse il volto ancora scuro dalla tensione. Si è infilato alla buvette per mi ristoratorio cappuccino, e ha esternato la sua contentezza. «Sono soddisfatto di verificare che in questo Parlamento c'è una maggioranza che garantisce la possibilità di ricostruire lo Stato di diritto^ Questo, è un voto che ci aspettavamo, e che parla da sé». Anche se, ci tiene a precisare, non si tratta di un atto di guerra contro il pool di Milano. [ant. ram.] Cornino: «La magistratura opprime le nostre coscienze e noi votiamo contro la magistratura» L'ex ministro ha ricevuto per dieci minuti le congratulazioni dei colleghi di Forza Italia Delusione al limite dell'arrabbiatura nella maggioranza 610 1 589 PRESENT! VOTANTI 341 248 21 CONTRARI FAVOREVOLI ASTENUTI HANNO VOTATO NO Berlusconi, Fini, Casini, Mastella, Bottiglione, Marini, Boselli, Bossi, Previti, Cito, Sgarbi, Boato, Masi ASTHtUfl :•: ^«Jùv".. • Fantozzi Tremàgiia Conto / HANNO VOTATO SI' D'Alema, Bertinotti, Veltroni, Pivetti, Cimadoro, Visco, Berlinguer, Bogi, Burlando, Finocchiarò, Turco, Andreatta, Spini, La Malfa Qui sopra Cesare Previti e Marcello Dell'Utn fianco a fianco in aula, in alto a sinistra Massimo D'Alema
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