Tamagotchi, ti seppellirò di Guido Tiberga

Tamagotchi, ti seppellirò I sorprendenti «necrologi» dei bambini per il pulcino virtuale Tamagotchi, ti seppellirò ANatale, qualcuno aveva pensato di combattere la moda dei Tamagotchi regalando ai bambini un pulcino «vero». Sembrava una bella idea: un regalo vivo contro il mostriciattolo elettronico, un batuffolo caldo invece della stupida macchina che avrebbe fatto piangere tutti con la sua stupidissima morte «virtuale». Lacrime e pianti. Su questo nessuno aveva il coraggio di dubitare: Internet aveva persino preparato una pagina di necrologi, pronta a raccogliere messaggi di cordoglio da tutta l'Italia under 15. E invece, quella che poteva essere la «Spoon River» del Tamagotchi è diventata un'antologia dell'orrore virtuale. I bambini - le vittime predestinate - si sono rivelati per quello che sono sempre stati: allegri, ingegnosi, distratti, curiosi, contraddittori, cinici, insofferenti, vendicativi e gelosi. Antonio: «Gli ho fatto il bagno nella lavatrice dimenticandolo nei jeans». Vittorio: «L'ho di¬ menticato a casa durante il week-end... l'ho trovato stecchito». Luigi: «L'ho fatto morire per vedere quello che succedeva dopo». Leonardo: «L'ho aperto per vedere com'era fatto dentro». Giovanni: «Mi è caduto dal poggiolo. Una macchina lo ha investito prima che facessi tempo a soccorrerlo». Elisabetta: «E' rimasto schiacciato sotto la libreria durante un trasloco: è diventato una sogliola virtuale...». Andrea: «Se non moriva da solo lo ammazzavo io». Giorgia: «Mi aveva stufato: alla fine l'ho tagliato a metà. Non voleva morire». Alberto: «Era di mia sorella: l'ho ucciso per fare dispetto»... Ragazzini, insomma. Magari un po' viziati, ma comunque più forti del tormentone e dei tuttologi che lo avevano cavalcato. Resta un solo, piccolo dubbio: i bambini si sono salvati dai pulcini «virtuali», e va bene. Ma ora, chi salverà i pulcini - quelli «veri» - da questi bambini? Guido Tiberga

Persone citate: Ragazzini

Luoghi citati: Italia