«Sulla Madonnina deciderà il Pupa»

«Sulla Madonnina deciderà il Pupa» Civitavecchia: «Per la prima volta nella storia sarà il Vaticano a dire l'ultima parola» «Sulla Madonnina deciderà il Pupa» 7/ vescovo: mi tiro indietro, sono un testimone ROMA. Il vescovo di Civitavecchia si farà da parte: sarà, infatti, il Papa a pronunciare il verdetto sulla tormentata vicenda della Madonnina di Pantano e sulle sue lacrime di sangue. Giovanni Paolo II, del resto, ha sempre mostrato molto interesse per la vicenda e per l'eco intemazionale che ha suscitato, fin da quando, durante una diretta televisiva del Tgl, che fece 11 milioni di telespettatori, monsignor Girolamo Grillo «confessò» di aver assistito, con i suoi occhi, al prodigio. E' stato proprio il vescovo di Civitavecchia, al quale spetterebbe di pronunciarsi sull'evento che ha già mosso centinaia di fedeli al pellegrinaggio, ad aver dato, ieri, l'annuncio che «per la prima volta nella storia della Chiesa, la Santa Sede sceglie di assumere su di sé la decisione finale». Un modo che il Vaticano ha trovato per uscire dall'imbarazzo che gli hanno procurato le dichiarazioni del vescovo? Nella sala della curia vescovile, monsignor Grillo fornisce la versione ufficiale dei fatti: «Da giudice il vescovo è diventato testimone e un testimone non può giudicare se stesso». Il fatto si riferisce alla quattordicesima lacrimazione della statuina, che avvenne proprio in casa sua, il 15 marzo 1995, alla presenza dello stesso monsignor Grillo, della sorella, del cognato, di due suore e di un cardiologo. E mentre i più stretti collaboratori del Papa si preparano a esaminare la storia, al vescovo è affidata la cura dei fedeli che stanno per giungere in questo paesino, a pochi chilometri da Civitavecchia, il 2 febbraio, per il terzo anniversario della prima lacrimazione della statuina, che da quasi tre anni si trova in una teca blindata nella chiesetta del comune. E' stato il cardinale Joseph Ratzinger in persona, ha spiegato monsignor Grillo, a esortarlo a «riservare ai pellegrini che arrivano a Civitavecchia spinti da motivi di fede quell'attenzione e cura pastorale necessarie per promuovere una sana devozione verso la Vergine Maria, secondo l'insegnamento della Chiesa». Nell'attesa della pronuncia della Santa Sede - un'attesa che non sarà breve considerando che, per esempio, per giudicare le apparizioni di Fatima s'iniziò nel 1917 e si finì nel 1942 -, il vescovo, che a breve dovrebbe essere ascoltato da un'apposita commissione vaticana, si dichiara sereno e fiducioso. Molto meno sereno il Codacons che si appella alla giustizia ecclesiastica e chiede al Tribunale delle anime, istituito presso il concistoro vaticano, «di valutare il comportamento tenuto dal vescovo di Civitavecchia, monsignor Grillo, nella vicenda della Madonnina». L'associazione dei consumatori, che intende appellarsi al Tar contro la variante di piano regolatore per la costruzione del santuario, dichiara: «Più di un anno fa denunciammo la commissione teologica nominata da monsignor Grillo per abuso della credulità popolare, ma l'inchiesta relativa non è ancora arrivata alla conclusione. Che cosa ci aspettiamo dal Tribunale delle anime? Che punisca il vescovo con la sanzione spirituale del caso (dalla sospensione dalle funzioni fino alla scomunica), trasferendolo immediatamente ad altra diocesi». Cauto il parere di monsignor Antonio Riboldi sul caso di Civitavecchia: «Bisogna essere molto prudenti, per evitare che false statuine lacrimanti fioriscano in ogni parte d'Italia. Per questo la decisione presa dalla Santa Sede conferma ancora una volta la saggezza degli uomini che governano la Chiesa». «Una vicenda rozza, anzi la più rozza di tutta la storia dei presunti miracoli attribuiti a Maria Vergine», taglia corto l'antropologa Ida Magli. «E' chiaro - aggiunge - che si sta cercando una soluzione per tentare di non smentire direttamente un vescovo che ha affermato di aver visto le lacrime della statuina». Per lo scrittore Giordano Bruno Guerri «questa vicenda è desolante». Guerri si augura che «anche la Chiesa aiuti la gente a risolvere i guai della vita, senza aspettare eventi divini», [d. dan.l Sotto: la statua della Madonna di Civitavecchia «Sarà autorizzata una sana devozione verso la statua che pianse» Riboldi: bisogna essere molto cauti Il Codacons torna all'attacco UN MISTERO LUNGO TRE ANNS LE 14 LACRIMAZIONI LE PROSSIME TAPPE 2 febbraio) '95. Le prime lacrime. «La statuina nel mio giardino piange sangue»: lo annuncia Fabio Gregori 15 marzo '95. «Ha pianto tra le mie mani». Lo rivela monsignor Girolamo Grillo. Testimoni altre 5 persone 8 aprile '95. Interviene anche l'Fbi. I suoi esperti di Dna affiancano i periti di Civitavecchia nelle indagini ♦ Essendo stato uno dei testimoni, monsignor Grillo non può pronunciarsi. ♦ Verrà creata una commissione, a cura della Congregazione per la dottrina della fede, presieduta da uno stretto collaboratore del Papa, al quale riferirà ♦ Si deve accertare che quanto avvenuto è inspiegabile e aprire quindi la strada alla proclamazione del culto, dato che la devozione è già permessa