Eltsin-Cernomyrdin: risso in tv

Eltsin-Cernomyrdin: risso in tv «Non avete pagato gli stipendi arretrati». «E' falso Presidente, tutto a posto» Eltsin-Cernomyrdin: risso in tv «Siete inefficienti», ma il primo ministro replica MOSCA. E' stato due settimane in ospedale, altre due in vacanza nel Valdai. Appena tornato al Cremlino, dopo un mese di assenza, Boris Eltsin ha convocato il capo del governo, Viktor Cernomyrdin, e i suoi due angeli custodi, i primi vicepremier, «giovani riformatori» e speranze per il futuro, Anatolij Ciubais e Boris Nemtsov, e li ha strigliati a dovere sotto gli occhi delle tv. «Non siete stati capaci di mantenere fede ai nostri impegni», ha esclamato con voce che avrebbe dovuto essere ferma e che invece è apparsa incerta e debole. Si trattava del pagamento di stipendi e salari arretrati che Eltsin si era impegnato a saldare finalmente entro il 31 dicembre 1997 e che aveva anzi già solennemen- te annunciato come realizzato durante la sua allocuzione televisiva per la fine dell'armo. Invece pare che i reportage te1 levisivi dalle province lontane, in cui si vede gente che afferma ancora di non avere ricevuto il becco di un quattrino, abbiano angustiato il Presidente in vacanza. Ma la sua sfuriata televisiva ha avuto uno sviluppo inconsueto. Di solito Cernomyrdin ascoltava le ramanzine in totale e rispettoso silenzio, con una faccia di pietra assolutamente inespressiva. Questa volta il premier ha avuto un sussulto di orgoglio (sempre, si noti, davanti alle telecamere, il che significa che adesso le controlla lui non meno che il Presidente): «Ma che dice, Boris Nikolaevic! Abbiamo erogato tutto il dovuto a tutti e abbiamo dato perfino tre trilioni di rubli in più (mille miliardi di lire, ndr)». Il Presidente - che appariva provato e cereo in volto, con un eloquio impastato e poco percettibile - ha replicato a sua volta: «Non è così, anche se è vero che avete dato alle autonomie più di quanto era stato previsto». Debole replica che lascia aperto l'interrogativo circa il luogo dove sono finiti i denari che sarebbero usciti dalle casse dello Stato. Segreto di Pulcinella, visto che quei soldi continuano, come prima, a girare nei circuiti speculativi interni ed esteri, per arrivare nelle tasche dei loro legittimi proprietari solo dopo alcuni mesi: il tempo necessario per fruttare colossali mteressi. Lo scambio di battute, andato in onda su tutti i principali canali, ha lasciato perplessi molti osservatori. Due giorni fa Cernomyrdin aveva conclùso un'operazione a largo raggio tesa a riorganizzare per l'ennesima volta le funzioni governative. Il risultato è stato interpretato da molti come un colpo piuttosto duro alle ambizioni dei due primi vicepremier che mesi fa Eltsin aveva messo alle costole di Cernomyrdin come angeli custodi «riformatori» incaricati di spronare il premier «conservatore». Interrogato in materia il portavoce di Eltsin, Jastrzhembskij, aveva detto che tutte le decisioni (che tagliavano fuori Boris Nem tsov dalle questioni energetiche e Anatolij Ciubais dal ministero delle Finanze) erano state prese d'accordo con il Presidente. Adesso par di capire che Eltsin non era del tutto d'accordo, o non era stato bene informato. La sua reprimenda pubblica mostrava una evidente irritazione. Ma neanche questa è una interpreta zione sicura al cento per cento, poiché Eltsin parlava al plurale, rivolto a tutti e tre gli ospiti del suo gabinetto. Potrebbe significare semplicemente che il Presi dente intendeva dare un segnale al Paese del tipo: non mi fido di nessuno di loro. Restando ovvio che ciascuno dei tre, soppesando lo stato di salute del capo, sta facendo i suoi calcoli per l'imme diato futuro. Giuliette Chiesa Il leader russo al rientro dalla convalescenza appariva provato Eltsin: rientro bellicoso dalle «vacanze» MOSCA

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