Kohl oggi a Roma, euro in primo piano

Kohl oggi a Roma, euro in primo piano Si parlerà di curdi e moneta. Chi sono gli uomini della diplomazia italo-tedesca Kohl oggi a Roma, euro in primo piano Visita-lampo per rafforzare i legami tra i due Paesi ROMA. Il cancelliere Kohl arriva oggi a Palazzo Chigi per un faccia a faccia con Prodi su moneta unica, curdi ed Europa. L'obiettivo è rilanciare un legame rafforzatosi dopo la Guerra Fredda, grazie ad una tela di rapporti che gareggia con quella italo-americana. Non a caso, se prima della caduta del Muro in Italia c'erano due ambasciate tedesche, oggi ve ne sono tre. La dissoluzione della Germania Est ha coinciso infatti con uno sviluppo bilaterale senza precedenti: non solo grazie ad un ambasciatore de jure come Dieter Kastrup, ma anche per l'abile diplomazia parallela di due ambasciatori de facto, Rolf Kuypers e Klaus Lindenberg. Il primo è il direttore romano della Fondazione Adenauer, legata alla Cdu di Kohl; l'altro è il parigrado della Fondazione Ebert, della Spd di Lafontaine. Kuypers lavora nei pressi del Pantheon, Lindenberg di Piazza di Spagna: per entrambi arredamento elegante ma essenziale, una efficiente segretaria e fornitissimi archivi. L'abilità dei due sta nel non sovrapporsi, facendo «alla cieca» gioco di squadra con l'ambasciatore di via Po: Kastrup cura i rapporti ufficiali, Kuypers quelli con i moderati ed i cattolici, Lindenberg il centrosinistra. Il primo indirizzo romano per Bonn è quello dell'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga: ogni ospite non manca di incontrarlo. Nell'Ulivo, il filo diretto - oltre all'amicizia fra Kohl e Prodi - ò con i ministri Ciampi e Fantozzi, germanofoni di razza. Dini ha accanto a sé Umberto Vattani, ex ambasciatore a Bonn, fra i pochi ad essere stato insignito della più alta onorificenza tedesca. Altro diplomatico preferito (ma in pensione) è Luigi Vittorio Ferraris, anche lui un «ex» sulla Finkelnburgstrasse. Ma è Piero Fassino, sottosegretario per gli Affari Europei, ad essersi guadagnato un posto d'onore con 9 incontri bilaterali in 16 mesi: dalla mediazione sull'ammissione in Schengcn alla trattativa sui curdi. Più recenti i contatti con il ministro Costa: tema obbligato, l'ambiente. Veltroni si è fatto spazio con l'inaugurazione della «Casa di Goethe». La vera novità, sul piano bilaterale, viene dalla Difesa: Andreatta si è accordato con il colle¬ ga Ruhe per vedersi ogni sei mesi, ma è solo la punta di un iceberg. Il sottosegretario Rivera ed il consigliere diplomatico Minuto Rizzo lavorano con i tedeschi sulla Bosnia e sui turbolenti scenari dell'Europa del Sud-Est in vista dell'allargamento della Nato. Nella lista dei germanofoni invitati ai ricevimenti a Villa Aimone figurano anche Leoluca Orlando, lo scrittore Claudio Magris, i docenti di germanistica Paolo Chiarini e Marino Freschi e l'architetto Ren¬ zo Piano, per l'apporto che dà alla ricostruzione di Berlino. Un ruolo a parte spetta a Rocco Buttiglione, leader dei Cdu, docente nel Liechtenstein e con l'hobby dei weekend in Baviera. Ammette di sentire Kohl almeno una volta alla settimana e si dice sicuro che «il cancelliere vorrà parlare soprattutto di allargamento ad Est dell'Ue». Buttiglione, Casini e Bianco sono interlocutori fissi della Adenauer. Fu il presidente della Fondazione, Gunter Riusche, a riunirli dopo la fine della de e Kohl ricorse sempre a Riusche per promuovere l'idea di una «Federazione di centro-destra». Attraverso la Fondazione la Cdu parla anche con Forza Italia e Rinnovamento Italiano mentre An trova la porta chiusa. «I politici tedeschi - spiega Kuypers - non vogliono parlare con gli ex fascisti». Poi c'è il capitolo Vaticano: 11 «esperti» della Segreteria di Stato sono stati ospitati. La fondazione «Ebert» invece punta sui grandi temi di attualità. Prima ha messo di fronte sul federalismo gli sherpa dei due Paesi, poi su immigrazione ed allargamento della Nato ha raccolto un parterre di vip, con il ministro Giorgio Napolitano e Gian Giacomo Migone (Pds) a fare da padroni di casa. Il direttore romano, Klaus Lindenberg, è ospite ascoltato non solo a Botteghe Oscure, riuscendo perfino ad organizzare summit sindacali. Resta all'angolo solo Rifondazione, che in Germania preferisce parlare con il Pds locale, ovvero l'ex Pc della Ddr. Se gli interlocutori di Bonn aumentano a vista d'occhio, il cancelliere ha affidato il dossier-Italia a due uomini: Karl Lammers «ministro degli Esteri» della Cdu e Norbert Walter, super ricercatore della Deutsche Bank. Vi è infine un terzo «inviato» - ma il nome non trapela - la cui visita a Roma di fine autunno sarebbe all'origine dei timori italiani su Maastricht. Maurizio Molinari fisi SCh'0dl dis°bbedienZQ 4 - la restituzione dell'Eurotassa 5 - i 3700 miliare!versati da Bankitalia sull'oro * ir * ★ ***** Da Cossiga a Fassino da Lammers a Walter una fìtta ragnatela di «contatti» che si sono sviluppati in modo bilaterale dopo la caduta del muro di Berlino Il cancelliere Helmut Kohl Sotto, il ministro Theo Waigel