«Paula? Scandalo chiuso»

«Paula? Scandalo chiuso» I portavoce del Presidente: ora potrà finalmente dedicarsi alle cose importanti della politica «Paula? Scandalo chiuso» Clinton soddisfatto dopo ilfaccia a faccia NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Ostentava sicurezza, ieri, Bill Clinton, nel «day after» della sua deposizione sulla vicenda di Paula Jones. I suoi portavoce dicevano che il Presidente era I soddisfatto, che si sentiva finalmente «libero» di badare alle cose importanti cid il suo ruolo lo chiama e che era «estremamente fiducioso» che a maggio, quando comincerà il processo vero e proprio, a prevalere sarà la verità che lui sostiene, c cioè che non si è mai calato i pantaloni davanti all'ex impiegata dello Stato dell'Arkansas e men che meno le ha mai rivolto l'ormai famoso «Bacialo!». Difficile dire quanto ci fosse di sincero e quanto di «programmato», in quell'atteggiamento della «macchina» della Casa Bianca. Di sicuro c'è che il piano prevedeva per sabato sera una cena fuori a due di Bill e Hillary per mostrare a tutti il loro perfetto accordo e che un noto bistrò di Georgetown era stato «allertato» per l'evento. All'ultimo momento però la «First Couple» ha deciso di restarsene dentro le pareti protettivo della Casa Bianca. I «media» americani ieri cercavano di stabilire chi, fra Bill Clinton e la sua accusatrice, avesse vinto e chi perso, nella prima occasione che hanno avuto di «guardarsi negli occhi», ma stavolta il solito balletto delle indiscrezioni, lo sport più praticato a Washington, non ha funzionato. La reputazione di Susan Webber Wright, il tenibile giudice di Little Rock elio sbatte in galera chiunque si azzarda a trasgredire ai suoi ordini, ha evidentemente indotto tutte le possibili «fonti» a cucirsi la bocca. L'unica cosa uscita è comunque che gli avvocati di Paula Jones sono riusciti a interrogare Bill Clinton non solo su ciò che in concreto avvenne in quella stanza dell'hotel Kxcelsior di Little Rock nel 1991, ma anche sulle altre storie di donno che Io insoguono da sempre: la famosa Gennifer Flowers, quella signo- ra dell'Arizona che dice eh avere mantenuto una relazione con lui per anni e quell'altra impiegata della Casa Bianca, Kathleen Willey, che una volta è stata «assalita» dal Presidente proprio nei paraggi dell'Ufficio Ovale. il «New York Post», che a Bill Clinton l'ha praticamente giurata, ieri ha ripreso questa storia, vecchia di alcuni mesi, dicendo che la Kathleen è stata recentemente interrogata dagli avvocati della Paula Jones e con loro ha ammesso che gli abbracci e i palpeggiamenti cui il Presidente la sottopose in quell'occasione non erano «consensuali», anche se a suo tempo dal racconto di alcune sue colleghe si capiva che in fondo a lei non era dispiaciuto. Lei ha comunque ribadito che non ha nessuna intenzione di andare a deporre al processo, ma per gli avvocati della Jones la cosa importante era che nella deposizione di ieri il Presidente ne parlasse. La cassetta con le sue sei ore di domande e risposte, che ora è sotto sigillo, sarà quasi sicuramente proiettata nell'aula, davanti alla giuria, quando il processo avrà luogo. Lo scopo è quello di dimostrare l'esistenza di questo «lato» del carattere di Clinton, in modo da rendere più «credibili» le accuse della Jones. Franco Pantarellì Ma gli avvocati della Jones sono riusciti a fargli domande anche su altre vicende femminili Bill Clinton e Paula Jones dopo Il faccia a faccia processuale La Casa Bianca ostenta sicurezza anche se il riserbo sulla deposizione è assoluto

Luoghi citati: Arizona, Arkansas, New York, Washington